S. Antonio di Padova e S. Giovanni Evangelista (verso)
disegno studio,
post 1770/00/00 - ante 1770/00/00
Brunetti Ciriaco (attribuito)
1723/ 1802
Il foglio presenta disegni su entrambe le facce disegni, sul recto decorazioni a trompe-l’oeil con fastigio architettonico nella parte centrale tra elementi di timpano spezzato su cui seggono figure allegoriche e satiri, in basso paesaggio racchiuso da una incorniciatura a cartocci. In alto cornice affiancata da putti e stemmi. Sul verso, sul lato sinistro, figura capovolta di Sant’Antonio inginocchiato porge un giglio, sul lato destro San Giovanni seduto regge con la destra una palma e con la sinistra un libro aperto
- OGGETTO disegno studio
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MATERIA E TECNICA
carta avorio/ acquerellatura
carta avorio/ inchiostro a penna
carta avorio/ matita
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MISURE
Altezza: 550 mm
Larghezza: 438 mm
- AMBITO CULTURALE Ambito Molisano
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ATTRIBUZIONI
Brunetti Ciriaco (attribuito): esecutore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Collezione Giacomo e Nicola Giuliani
- LOCALIZZAZIONE Castello Pandone Museo Nazionale del Molise
- INDIRIZZO Via Tre Cappelle, Venafro (IS)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La raccolta, miscellanea di disegni, acquerelli, bozzetti, stampe etc. di vari artisti attivi nei secc. XVII e XVIII, fu recuperata nel 1983 presso le famiglie Iannadrea e Tirabassi, eredi dei Giuliani, Giacomo, padre, e Nicola, figlio, pittori e decoratori di Oratino (CB) operativi in ambito napoletano a cavallo dei secc. XIX-XX. Nicola, allievo di Morelli, la acquisì dagli eredi di Ciriaco Brunetti, pittore e decoratore oratinese attivo in tutto il Molise dalla prima metà del sec. XVIII agli inizi del XIX. Nel 1990 è stata acquistata dal MIBAC e custodita dalla locale Soprintendenza (specifiche dell’atto del 29/10/1990: 375 disegni su fogli singoli; un taccuino di 27 fogli, un taccuino di 21 fogli, un taccuino di 141 fogli, un volume rilegato contenente 54 fogli, 129 incisioni e 24 bozzetti ad olio su tela o cartone). Considerato che su un foglio sono stati realizzati più disegni-bozzetti-schizzi, il fondo è costituito da 700 disegni circa, di cui oltre la metà acquerellati, e da circa 330 stampe, italiane e tedesche, dei secc. XVI-XVIII. La collezione è composta da: disegni raccolti in n. 4 taccuini di Ciriaco Brunetti o Benedetto Brunetti, di varie dimensioni (n. 1 con figure di Santi e n. 3 con progetti per decorazioni); un album rilegato in pelle nel quale sono stati originariamente incollati circa 200 disegni di mani diverse (riportati a singoli foglio dopo il restauro). Vi sono inoltre: circa n. 200 studi per decorazioni in larga parte siglati o firmati da Ciriaco Brunetti; un gruppo di circa n. 70 accademie di nudo riconducibili alla bottega di Francesco Solimena; un gruppo di circa n. 30 disegni a soggetto sacro di Niccolò Falocco, pittore oratinese zio di Brunetti, allievo di Solimena, operativo a Napoli; n. 40 fogli di autori vari di ambito napoletano dei secc. XVI-XVIII (Balducci, Corenzio, Giaquinto etc.). L’importanza del fondo è data dalla sua unitarietà trattandosi di materiale di uso quotidiano, giunto quasi integro fino a noi, di un pittore gravitante in ambito provinciale, la cui produzione superstite è purtroppo oggi riconducibile solo ad una serie di dipinti, conservati in chiese molisane. Testimonia, inoltre, non solo la quotidiana, costante attività del Brunetti nell’ambito dei soggetti decorativi, ma anche l’operosa attività di una bottega oratinese in cui praticavano più esponenti dello stesso ambito familiare (Pietro, Beniamino, Benedetto e Stanislao Brunetti). Le opere, restaurate per oltre il 50% in tre fasi, dal 1992 al 1995 dai restauratori C. L. B. Borruso e P. Crisostomi, sono state custodite presso i depositi della Soprintendenza fino al 2015 anno di definitiva collocazione presso Castello Pandone di Venafro, dove, a rotazione, fanno parte dell’esposizione permanente del Museo. Il disegno sul recto del foglio è un grande fastigio architettonico, si tratta del progetto più spettacolare della raccolta nel quale il gran numero di varianti adottate è da ritenersi realizzato, come indicano le parole dell’iscrizione “STA PITTATO” e non soltanto proposto alla scelta del committente. Non si può purtroppo giudicare l’opera perché è andata distrutta, ma il suo bozzetto ci pone dinanzi ad uno dei più fantasiosi esempi di decorazione settecentesca nel meridione. Brunetti è riuscito a dispiegare, in occasione di una committenza aristocratica, gran parte del repertorio acquisito nel corso di anni di esercitazioni, ed allo stesso tempo eludere quel senso di inevitabile farraginosità che deriva dall’assemblaggio di svariati elementi. Nel 1770, periodo al quale si data questo progetto, era signore di Cameli, oggi Sant’Elena Sannita, Francesco Tamburri, alla cui famiglia, di origine agnonese, il borgo apparteneva fin dal 1627. Le due figure di Santi, sul verso, non sono ascrivibili a Ciriaco Brunetti, ma ad una ignota mano, probabilmente di epoca successiva
- TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1400081446
- NUMERO D'INVENTARIO 34435 (T 1/ 3r - T 1/ 3v)
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Molise
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Molise
- DATA DI COMPILAZIONE 1992
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2016
- ISCRIZIONI recto: al centro - QUESTO DISEGNO FU PITTATO DA/ ME CIRIACO BRUNETTI AL/ PALAZZO DEL BARONE DE/ CAMELI ALLA LOGGIA - Brunetti Ciriaco - corsivo - a inchiostro -
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DOCUMENTAZIONE ALLEGATA
scheda di catalogo (1)
scheda di catalogo (2)
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0