La Immacolata Concezione. studio per la decorazione di un soffitto
taccuino di disegni studio,
post 1783/00/00 - ante 1783/00/00
Brunetti Ciriaco (attribuito)
1723/ 1802
Il foglio è disegnato su una sola faccia e presenta un rettangolo che delimita una sagomatura ovale a tratteggio intermittente. Al centro l'Immacolata Concezione in atteggiamento orante, sul globo e trasportata in cielo tra nubi da angeli e cherubini. Sulla sinistra sono presenti due cherubini che portano un'aureola. In basso a destra e a sinistra l'iscizione "La Immacolata Concezione"
- OGGETTO taccuino di disegni studio
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MATERIA E TECNICA
carta avorio/ acquerellatura
carta avorio/ inchiostro a penna
- AMBITO CULTURALE Ambito Molisano
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ATTRIBUZIONI
Brunetti Ciriaco (attribuito): esecutore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Collezione Giacomo e Nicola Giuliani
- LOCALIZZAZIONE Castello Pandone Museo Nazionale del Molise
- INDIRIZZO Via Tre Cappelle, Venafro (IS)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La raccolta, miscellanea di disegni, acquerelli, bozzetti, stampe etc. di vari artisti attivi nei secc. XVII e XVIII, fu recuperata nel 1983 presso le famiglie Iannadrea e Tirabassi, eredi dei Giuliani, Giacomo, padre, e Nicola, figlio, pittori e decoratori di Oratino (CB) operativi in ambito napoletano a cavallo dei secc. XIX-XX. Nicola, allievo di Morelli, la acquisì dagli eredi di Ciriaco Brunetti, pittore e decoratore oratinese attivo in tutto il Molise dalla prima metà del sec. XVIII agli inizi del XIX. Nel 1990 è stata acquistata dal MIBAC e custodita dalla locale Soprintendenza (specifiche dell’atto del 29/10/1990: 375 disegni su fogli singoli; un taccuino di 27 fogli, un taccuino di 21 fogli, un taccuino di 141 fogli, un volume rilegato contenente 54 fogli, 129 incisioni e 24 bozzetti ad olio su tela o cartone). Considerato che su un foglio sono stati realizzati più disegni-bozzetti-schizzi, il fondo è costituito da 700 disegni circa, di cui oltre la metà acquerellati, e da circa 330 stampe, italiane e tedesche, dei secc. XVI-XVIII. La collezione è composta da: disegni raccolti in n. 4 taccuini di Ciriaco Brunetti o Benedetto Brunetti, di varie dimensioni (n. 1 con figure di Santi e n. 3 con progetti per decorazioni); un album rilegato in pelle nel quale sono stati originariamente incollati circa 200 disegni di mani diverse (riportati a singoli foglio dopo il restauro). Vi sono inoltre: circa n. 200 studi per decorazioni in larga parte siglati o firmati da Ciriaco Brunetti; un gruppo di circa n. 70 accademie di nudo riconducibili alla bottega di Francesco Solimena; un gruppo di circa n. 30 disegni a soggetto sacro di Niccolò Falocco, pittore oratinese zio di Brunetti, allievo di Solimena, operativo a Napoli; n. 40 fogli di autori vari di ambito napoletano dei secc. XVI-XVIII (Balducci, Corenzio, Giaquinto etc.). L’importanza del fondo è data dalla sua unitarietà trattandosi di materiale di uso quotidiano, giunto quasi integro fino a noi, di un pittore gravitante in ambito provinciale, la cui produzione superstite è purtroppo oggi riconducibile solo ad una serie di dipinti, conservati in chiese molisane. Testimonia, inoltre, non solo la quotidiana, costante attività del Brunetti nell’ambito dei soggetti decorativi, ma anche l’operosa attività di una bottega oratinese in cui praticavano più esponenti dello stesso ambito familiare (Pietro, Beniamino, Benedetto e Stanislao Brunetti). Le opere, restaurate per oltre il 50% in tre fasi, dal 1992 al 1995 dai restauratori C. L. B. Borruso e P. Crisostomi, sono state custodite presso i depositi della Soprintendenza fino al 2015 anno di definitiva collocazione presso Castello Pandone di Venafro, dove, a rotazione, fanno parte dell’esposizione permanente del Museo. Il taccuino pervenuto ha fogli numerati e rappresenta una raccolta piuttosto scelta di appunti grafici, che testimoniano come Ciriaco Brunetti abbia continuato ad aggiornare la propria cultura figurativa sia a contatto con gli epigoni di Francesco Solimena, sia con molte delle espressioni più qualificate dell'ambiente napoletano sino allo scadere del settecento. Tra i fogli del taccuino spicca l'Immacolata Concezione, racchiusa come quasi tutte le effigi di santi in una sagomatura ovale a tratteggio intermittente. La mossa eleganza dei panneggi, ombreggiati decisamente ad acquerello nella parte destra della figura, sembra alludere ai riflessi di una scultura in argento come la piccola Immacolata inserita nella magnifica acquasantiera da stanza in rame dorato. Ma forse il parallelo più semplice è istituibile con una delle sculture più facilmente osservabili a Napoli, l'Immacolata di Francesco Pagano posta entro il 1753 sulla omonima guglia in Piazza del Gesù a Napoli. Di quest' opera Brunetti da una lettura da pittore, espandendo i panneggi in un gioco vorticoso ed irreale, ma seguendone in molti punti la struttura. La qualità dei disegni rappresentati è alta, i soggetti raffigurati, tutti di tipologia sacra, mostrano una varietà d’interessi e di intenti, inoltre sono presenti anche due progetti per soffitti. L’importanza del taccuino, insieme agli altri tre rinvenuti, è notevole per la loro rarità, dal momento che pochi sono quelli conosciuti in ambito meridionale
- TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1400081283
- NUMERO D'INVENTARIO 34430 ( T Tc I / 2r)
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Molise
- DATA DI COMPILAZIONE 1992
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2017
- ISCRIZIONI in basso a destra e sinistra - LA IMMACOLATA CONCEZIONE - Brunetti Ciriaco - a inchiostro -
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DOCUMENTAZIONE ALLEGATA
scheda di catalogo (1)
scheda di catalogo (2)
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0