dossale,
post 1690 - ante 1690
Dossale d’altare costituito da base mistilinea su cui poggiavano due colonne tortili (ad oggi scomparse) che sorreggono la trabeazione. Quest'ultima segue l’andamento mistilineo della base ed è decorata con modanature ed elementi vegetali dorati. Sulla sommità un fastigio di forma quadrata con sommità semicircolare, decorato con modanature e finte colonne tortili dorate e un cherubino alato al centro
- OGGETTO dossale
- AMBITO CULTURALE Bottega Napoletana
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Santuario Santi Cosma e Damiano
- INDIRIZZO Via San Cosmo, Isernia (IS)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Posizionato su una collinetta isolata dal resto di Isernia dal vallone in cui scorre il fiume Carpino, il santuario dei Santi Cosma e Damiano è l’edificio isernino che meglio conserva i tratti architettonici e artistici acquisiti nel tempo. Non trovando riscontro nelle fonti le notizie riportate dal Ciarlanti rispetto ad una sua fondazione risalente al 1130 sui resti di un tempio pagano, i dati storici pongono la nascita della chiesa nell’anno 1523 per volontà del vescovo Cristoforo Numai. I lavori si protrassero per circa un secolo e si chiusero con la realizzazione del soffitto ligneo a cassonetti nel 1659. L’edificio all’esterno appare come un corpo unico, anticipato da un porticato e caratterizzato da un’abside che assume quasi la forma di una torretta con l’alta lanterna che la rende visibile e riconoscibile a distanza. All’interno la chiesa si presenta ad aula unica, con l’unica sporgenza laterale costituita dalla Cappella di San Michele costruita successivamente. I dossali lignei che ornano gli altari posti ai lati dell’arco di trionfo appartengono alla fase di interventi nella chiesa che prevedono la realizzazione di arredi lignei, quali il dossale dell’altare centrale, (1639) e il soffitto a cassettoni (1659). Da un documento di archivio risulta che nel 1645 all’intagliatore Francesco Bonissimo, già esecutore del dossale centrale, viene commissionata la realizzazione dei capoaltari per i due altari dedicati al Crocifisso e a S. Anna. Nel 1646 al doratore napoletano Onofrio Selano ne viene affidata la doratura a foglia d’oro. Attualmente le opere risultano rimaneggiate e private delle colonne tortili che in origine erano posizionate ai lati a sostegno della trabeazione e che ancora erano presenti nella schedatura cartacea del 1999. Le immagini fotografiche ad essa allegate permettono di constatare la grande qualità d’intaglio e ricchezza decorativa oggi purtroppo non più visibile. Anche le opere che in origine erano incorniciate nei riquadri centrali e nelle due cimase sono andate tutte perdute e sostituite da riproduzioni di alcun valore artistico
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1400041370
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Molise
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Molise
- DATA DI COMPILAZIONE 1993
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2020
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0