La Carità

gruppo scultoreo,

Statua in stucco raffigurante la Carità, raffigurata in piedi con un bambino sul braccio destro attaccato al seno, mentre con la mano sinistra accarezza i capelli di un bambino in piedi al suo lato

  • OGGETTO gruppo scultoreo
  • MATERIA E TECNICA stucco/ modellatura
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Santuario Santi Cosma e Damiano
  • INDIRIZZO Via San Cosmo, Isernia (IS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Posizionato su una collinetta isolata dal resto di Isernia dal vallone in cui scorre il fiume Carpino, il santuario dei Santi Cosma e Damiano è l’edificio isernino che meglio conserva i tratti architettonici e artistici acquisiti nel tempo. Non trovando riscontro nelle fonti le notizie riportate dal Ciarlanti rispetto ad una sua fondazione risalente al 1130 sui resti di un tempio pagano, i dati storici pongono la nascita della chiesa nell’anno 1523 per volontà del vescovo Cristoforo Numai. I lavori si protrassero per circa un secolo e si chiusero con la realizzazione del soffitto ligneo a cassonetti nel 1659. L’edificio all’esterno appare come un corpo unico, anticipato da un porticato e caratterizzato da un’abside che assume quasi la forma di una torretta con l’alta lanterna che la rende visibile e riconoscibile a distanza. All’interno la chiesa si presenta ad aula unica, con l’unica sporgenza laterale costituita dalla Cappella di San Michele costruita successivamente. La cappella, nella sua forma attuale, è il risultato del sovrapporsi di una serie di interventi avvenuti nel tempo. I frammenti pittorici emersi alle spalle del dossale fanno collocare la presenza della cappella già agli inizi del XVII secolo, fase a cui appartiene anche, molto probabilmente, il dossale centrale solo in seguito arricchito dalle decorazioni e dalle figure in stucco. Del 1684 è il documento più antico in cui è citata la cappella, riportante la notizia della dotazione alla cappella di un'importante somma di denaro da parte dell’abate Giuseppe Muscettola, Primicerio della Cattedrale. Agli inizi del XVIII, precisamente al 1708, data riportata sulla pietra al centro della mensa, risalgono l’altare in pietra con paliotto in marmi commessi e la ricca decorazione in stucco che circonda il dossale, con figure di angeli e festoni vegetali e floreali. Si tratta di opera di alta qualità tecnica e formale, che riempie e definisce lo spazio circolare della cappella, predominando nella visione d’insieme. Le due statue poste ai lati dell’altare raffigurano due immagini femminili avvolte in ricchi panneggi mentre allattano dei bambini. Si tratta di due raffigurazioni simboliche che richiamano il repertorio di allegorie sacre proveniente dalle stampe di Cesare Ripa: nella figura di destra è riconoscibile la Carità che Ripa rappresenta circondata da due bambini e con un terzo in braccio attaccato al seno. La qualità tecnica e la resa formale dell’opera rimanda ad un ambito cronologico riferibile alla prima metà del XVIII secolo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1400041358
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Molise
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Molise
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'