testa di cherubino
decorazione plastica,
post 1700 - ante 1750
Decorazione plastica costituita da un gruppo di quattro angeli, posizionati in coppie a destra e a sinistra della nicchia superiore del dossale d'altare (NCT 1400041356.3): i due in basso sorreggono un festone che avvolge il dossale, i due in alto il nastro con l’intitolazione al Santo. In alto, sulla nicchia, una struttura con timpano spezzato e decorazioni floreali e vegetali intorno ad una testa di cherubino riempie lo spazio centrale e funge da raccordo tra i due gruppi laterali
- OGGETTO decorazione plastica
- AMBITO CULTURALE Bottega Italia Meridionale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Santuario Santi Cosma e Damiano
- INDIRIZZO Via San Cosmo, Isernia (IS)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Posizionato su una collinetta isolata dal resto di Isernia dal vallone in cui scorre il fiume Carpino, il santuario dei Santi Cosma e Damiano è l’edificio isernino che meglio conserva i tratti architettonici e artistici acquisiti nel tempo. Non trovando riscontro nelle fonti le notizie riportate dal Ciarlanti rispetto ad una sua fondazione risalente al 1130 sui resti di un tempio pagano, i dati storici pongono la nascita della chiesa nell’anno 1523 per volontà del vescovo Cristoforo Numai. I lavori si protrassero per circa un secolo e si chiusero con la realizzazione del soffitto ligneo a cassonetti nel 1659. L’edificio all’esterno appare come un corpo unico, anticipato da un porticato e caratterizzato da un’abside che assume quasi la forma di una torretta con l’alta lanterna che la rende visibile e riconoscibile a distanza. All’interno la chiesa si presenta ad aula unica, con l’unica sporgenza laterale costituita dalla Cappella di San Michele costruita successivamente. La cappella, nella sua forma attuale, è il risultato del sovrapporsi di una serie di interventi avvenuti nel tempo. I frammenti pittorici emersi alle spalle del dossale fanno collocare la presenza della cappella già agli inizi del XVII secolo, fase a cui appartiene anche, molto probabilmente, il dossale centrale solo in seguito arricchito dalle decorazioni e dalle figure in stucco. Del 1684 è il documento più antico in cui è citata la cappella, riportante la notizia della dotazione alla cappella di un'importante somma di denaro da parte dell’abate Giuseppe Muscettola, Primicerio della Cattedrale. Agli inizi del XVIII, precisamente al 1708, data riportata sulla pietra al centro della mensa, risalgono l’altare in pietra con paliotto in marmi commessi e la ricca decorazione in stucco che circonda il dossale, con figure di angeli e festoni vegetali e floreali. Si tratta di opera di alta qualità tecnica e formale, che riempie e definisce lo spazio circolare della cappella, predominando nella visione d’insieme. La linea elegante delle figure angeliche, lo studio e la resa dei panneggi e la ricchezza delle decorazioni pongono il gruppo decorativo tra le opere di maggior qualità conservate in chiesa e lo pone in linea con il gusto e gli stilemi prevalenti nei primi anni del Settecento nel Regno di Napoli e non solo. Un gusto di passaggio tra la fastosità del barocco e la leggerezza e l’eleganza del Rocaille che si andava affermando in tutta Europa, giungendo a Napoli, capitale del Regno
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1400041357
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Molise
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Molise
- DATA DI COMPILAZIONE 1993
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2020
2006
- ISCRIZIONI in alto, nei cartigli retti dagli angeli - (...) ARCANGELUS PRINCEPS MILITE AN(...)/ ARCANGELORIUM POPUL(...) - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0