Storie della vita dei SS. Cosma e Damiano (seppellimento e miracolosi interventi dei due santi)

dipinto, 1639 - 1639

Dipinto murale costituito da una serie di cinque riquadri, divisi da quadrature architettoniche e cornici modanate, raffiguranti storie dei miracoli avvenuti dopo la morte dei Santi Cosma e Damiano

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 300 cm
    Larghezza: 1695 cm
  • ATTRIBUZIONI Beltrano Agostino (attribuito): pittore
  • ALTRE ATTRIBUZIONI De Angelis, Giovan Paolo
    Pussè, Agostino
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Santuario Santi Cosma e Damiano
  • INDIRIZZO Via San Cosmo, Isernia (IS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Posizionato su una collinetta isolata dal resto di Isernia dal vallone in cui scorre il fiume Carpino, il santuario dei Santi Cosma e Damiano è l’edificio isernino che meglio conserva i tratti architettonici e artistici acquisiti nel tempo. Non trovando riscontro nelle fonti le notizie riportate dal Ciarlanti rispetto ad una sua fondazione risalente al 1130 sui resti di un tempio pagano, i dati storici pongono la nascita della chiesa nell’anno 1523 per volontà del vescovo Cristoforo Numai. I lavori si protrassero per circa un secolo e si chiusero con la realizzazione del soffitto ligneo a cassonetti nel 1659. L’edificio all’esterno appare come un corpo unico, anticipato da un porticato e caratterizzato da un’abside che assume quasi la forma di una torretta con l’alta lanterna che la rende visibile e riconoscibile a distanza. All’interno la chiesa si presenta ad aula unica, con l’unica sporgenza laterale costituita dalla Cappella di San Michele costruita successivamente. Lo spazio è caratterizzato dalla presenza importante del ciclo pittorico che ricopre le pareti dell’aula, dell’abside e della cupola. Il ciclo di affreschi è tradizionalmente datato al 1639, data in cui si definiscono conclusi i lavori della chiesa, e attribuito alla mano di Agostino Beltrano, pittore napoletano il cui nome appare leggibile in un’iscrizione presente sulle pareti. Tuttavia, in un suo contributo sul Santuario, Dora Catalano cita il rinvenimento di un documento che attesta un pagamento del Banco di Pietà di Napoli relativo ad un acconto di 35 ducati corrisposto ai pittori Giovan Paolo De Angelis e Agostino Pussè per la realizzazione di pitture all’interno della chiesa dei SS. Cosma e Damiano (vedi Catalano D., Paone N., Terzani C., Isernia, 2001, pp. 207-215). L’atto è datato 1615 e sposta l’ambito di riferimento delle opere a quello stile tardo manierista che predilige una cifra formale semplificata e soluzioni compositive chiare, intrise di devozione popolare, che ebbe grande fortuna a Napoli e soprattutto nella provincia tra fine XVI e inizi XVII secolo. Sul registro superiore della parete destra della navata sono illustrati, in cinque riquadri incorniciati da modanature architettoniche, scene di miracoli avvenuti dopo il martirio dei due Santi, il cui seppellimento è rappresentato nella prima scena a partire dall’arco trionfale. Seguono gli episodi della “gamba nera” del custode della Basilica a loro dedicata, del serpente ingoiato dal contadino, della donna e il demonio e infine la raffigurazione dell’imperatore Giustiniano che, guarito grazie all’intervento dei due Santi, fa ampliare e fortificare la città in cui sono seppelliti. I dipinti si ispirano, nella descrizione degli episodi, alle storie della Legenda Aurea di Jacopo da Varagine, testo trecentesco di agiografia cristiana. Dal punto di vista stilistico e formale, le composizioni si pongono in continuità con l’intero ciclo di affreschi della chiesa, confermando la datazione alla prima metà del XVII secolo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1400041353-9
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Molise
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Molise
  • DATA DI COMPILAZIONE 1993
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2020
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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