Storie della vita dei SS. Cosma e Damiano (Scene del martirio)

dipinto,
Beltrano Agostino (attribuito)
notizie sec. XVII

Serie di sei riquadri, disposti su doppio registro e divisi da quadrature architettoniche e cornici modanate, raffiguranti scene dei martiri dei Santi Cosma e Damiano

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Beltrano Agostino (attribuito): pittore
  • ALTRE ATTRIBUZIONI De Angelis, Giovan Paolo
    Pussè, Agostino
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Santuario Santi Cosma e Damiano
  • INDIRIZZO Via San Cosmo, Isernia (IS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Posizionato su una collinetta isolata dal resto di Isernia dal vallone in cui scorre il fiume Carpino, il santuario dei Santi Cosma e Damiano è l’edificio isernino che meglio conserva i tratti architettonici e artistici acquisiti nel tempo. Non trovando riscontro nelle fonti le notizie riportate dal Ciarlanti rispetto ad una sua fondazione risalente al 1130 sui resti di un tempio pagano, i dati storici pongono la nascita della chiesa nell’anno 1523 per volontà del vescovo Cristoforo Numai. I lavori si protrassero per circa un secolo e si chiusero con la realizzazione del soffitto ligneo a cassonetti nel 1659. L’edificio all’esterno appare come un corpo unico, anticipato da un porticato e caratterizzato da un’abside che assume quasi la forma di una torretta con l’alta lanterna che la rende visibile e riconoscibile a distanza. All’interno la chiesa si presenta ad aula unica, con l’unica sporgenza laterale costituita dalla Cappella di San Michele costruita successivamente. Lo spazio è caratterizzato dalla presenza importante del ciclo pittorico che ricopre le pareti dell’aula, dell’abside e della cupola. Il ciclo di affreschi è tradizionalmente datato al 1639, data in cui si definiscono conclusi i lavori della chiesa, e attribuito alla mano di Agostino Beltrano, pittore napoletano il cui nome appare leggibile in un’iscrizione presente sulle pareti. Tuttavia, in un suo contributo sul Santuario, Dora Catalano cita il rinvenimento di un documento che attesta un pagamento del Banco di Pietà di Napoli relativo ad un acconto di 35 ducati corrisposto ai pittori Giovan Paolo De Angelis e Agostino Pussè per la realizzazione di pitture all’interno della chiesa dei SS. Cosma e Damiano (vedi Catalano D., Paone N., Terzani C., Isernia, 2001, pp. 207-215). L’atto è datato 1615 e sposta l’ambito di riferimento delle opere a quello stile tardo manierista che predilige una cifra formale semplificata e soluzioni compositive chiare, intrise di devozione popolare, che ebbe grande fortuna a Napoli e soprattutto nella provincia tra fine XVI e inizi XVII secolo. Nell’abside, disposti in un doppio registro, sono rappresentate le scene del martirio dei due Santi Medici denunciati per la loro fede cristiana, sottoposti a diverse forme di tortura: gettati in mare e salvati miracolosamente da un angelo, in preghiera al centro di una pira infuocata che però non li attacca, sospesi e flagellati, crocifissi , lapidati e in fine decapitati per volontà del governatore Lisia, in una scena caratterizzata dalla presenza di idoli pagani e insegne militari romane. La scelta di posizionare la narrazione figurativa del martirio nella zona più importante dal punto di vista liturgico e visivo non è casuale. Le scene sono state oggetto di restauro e presentano importanti lacune che però non ne inficiano la lettura iconografica e formale, perfettamente coerente con la datazione seicentesca dell’intero ciclo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1400041353-6
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Molise
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Molise
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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