estasi di Santa Maria Maddalena

dipinto, 1700 - 1749

dipinto

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Paolo De Matteis
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Civico "G. Barone"
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Comunale-Museo Civico di Baranello
  • INDIRIZZO Via Santa Maria 11, 13, Baranello (CB)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE II dipinto viene attribuito dalla Mortari al pittore napoletano Paolo de Matteis, un allievo del Solimena che in anticipo sugli altri artisti, in un momento in cui l'ambiente partenopeo si avviava lentamente al superamento delle istanze barocche, già negli ultimi due decenni del Seicento era giunto a esiti di temperato classicismo. Il pittore, infatti, muovendo da un riesame delle opere "marattesche" di Luca Giordano che, a partire dagli anni ottanta, elabora una formula stilistica in cui mitiga la sua originaria foga barocca con aperture verso soluzioni di fermezza compositiva ed eleganza formale, senza però rinunciare al suo cromatismo, avrà modo di aderire alle nuove istanze culturali ed estetiche dell'Arcadia al tempo del suo giovanile soggiorno romano, a contatto proprio con l'ambiente del Maratta e dell'Accademia di San Luca. Inserendo il dipinto di Baranello nella vasta produzione settecentesca del de Matteis, infatti, la studiosa riconosce in esso un "giordanismo temperato da suggestioni culturali romane tardo-marattesche" (Mortari, 1984, p. 166). D'altro canto, le caratteristiche stilistiche dell'opera, la stesura pittorica, la tipologia dei personaggi, nei volti degli angeli e della Maddalena e nella ricercata soluzione delle posizioni delle mani, le raffinate soluzioni cromatiche e luministiche, la sottile grazia sentimentale che tempera il classicismo di estrazione accademica e l'enfaticità seicentesca verso atmosfere più intime, appena venate di levità arcadico-rococò, fanno pensare alla mano di un altro artista di origine meridionale ma attivo a Roma fino alla metà del Settecento: Sebastiano Conca, uno dei maggiori protagonisti proprio di quella sapiente conciliazione tra la lezione di Carlo Maratta e il pittoricismo di Luca Giordano. Il tema della Maddalena che, per la sua carica emotiva e di forte patetismo, ricorre frequentemente nel repertorio della pittura tra XVII e XVIII secolo, fu particolarmente richiesto soprattutto dalla committenza romana nei primi anni del Settecento fino a diventare quasi una moda. Lo stesso Conca ne realizza due versioni: la Maddalena della Galleria Doria Pamphilj (1732) e la Maddalena penitente in estasi in Collezione Kopelman a New York. Stringenti assonanze stilistiche si riscontrano con il dipinto di Baranello, ad esempio tra la mano dell'angelo che tiene la corona di spine e quella che la Maddalena Pamphilj poggia sul proprio petto e, in particolare, nella posa della santa in estasi, semidistesa, con la testa reclinata all'indietro e il crocifisso stretto al seno, molto simile a quella realizzata per l'opera oggi a New York. L'iconografia della tela acquistata da Giuseppe Barone, inoltre, con la presenza degli angeli che sorreggono la santa, risulta piuttosto originate nel panorama romano, dominalo principalmente dalle versioni elaborate da Francesco Trevisani. Nella resa delle lunghe chiome dorate, sciolte sulle spalle fino a coprire il petto, nella raffinatissima esecuzione dei dettagli del crocifisso e della corona di spine, nei morbidi incarnati degli angeli, accesi di rosso sulle gote in contrasto con il pallore perlaceo della santa, sensuale e pudica al tempo stesso, ritroviamo quell'aura di classicismo mitigato in un'espressività più sentimentale e patetica tipica del Conca e tanto apprezzata in ambiente arcadico
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1400000481
  • NUMERO D'INVENTARIO 1747
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Molise
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico del Molise
  • DATA DI COMPILAZIONE 1973
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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