Crocifissione. Crocifissione
pittura
ca 1550 - ca 1570
La Crocifissione che fu realizzata nella nicchia di fondo è accompagnata, sullo sfondo, dagli episodi in sequenza della Passione di Cristo, dall’Entrata a Gerusalemme fino alla Resurrezione, mentre ai piedi della croce sono ritratti numerosi personaggi che indossano un saio bianco e un caratteristico cappuccio a punta che gli lascia scoperti solo gli occhi, affiancati da alcune donne, sia con abiti civili, sia con vesti da religiose. La nicchia è profilata nell'intradosso da una ricca decorazione fitomorfa campita all'interno di una fascia con sfondo scuro. L'esterno, invece, vede una quinta architettonica con architrave e fregio decorato. Due putti si inseriscono nei lati di risulta nella fascia superiori, ai lati della nicchia
- OGGETTO pittura
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MATERIA E TECNICA
intonaco/ pittura
- AMBITO CULTURALE Ambito Abruzzese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Contenitore fisico
- INDIRIZZO via Roma, Barete (AQ)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'affresco è forse realizzato dalla stessa maestranza già impiegata nella raffigurazione dell’Assunzione della Vergine riprodotta in una delle nicchie della chiesa (che sicuramente è datata dopo il 1563, termine post quem che si ricava dal fatto che la decorazione della nicchia che la precede fu “prenotata” in quella data con atto testamentario). La chiesa di San Paolo doveva ospitare un’aggregazione confraternale femminile, sostenuta economicamente dalle donazioni e dai lasciti delle più abbienti nobildonne del posto, a cui si deve quasi certamente la committenza dell’intero ciclo decorativo della parete presbiteriale. Non era nota, almeno finora, la presenza di una confraternita del genere in territorio aquilano.ciò parrebbe spiegare la presenza così marcatamente messa in rilievo di una suora con l’abito dell’Ordine delle monache agostiniane, probabilmente ritenuta l’ispiratrice della Confraternita di Barete, che potrebbe essere individuata con suor Diodata detta “la francese”, la quale, nata a Barete nel 1497 a seguito dell’avventura di un soldato francese (da cui il soprannome) con una donna del posto, aveva preso i voti e s’era reclusa nel monastero di clausura di Santa Lucia a L’Aquila, dove divenne la compagna prediletta della Beata Cristina da Lucoli. Dal 1568, divenuta famosa per episodi di estasi e miracoli, divenne un modello spirituale tanto che per ordine del Pontefice Pio V venne scelta per andare a Napoli a riformare il monastero di Santa Maria Maddalena (1571). Una biografia le sarebbe poi stata dedicata dalla consorella Suor Evangelista Rosis, Vita della Venerabile Suor Diodata la Francese (1600), senza dimenticare poi le pagine dedicatele dall’Antinori. Quanto di più facile, in definitiva, che i suoi concittadini l’abbiano voluta rappresentare quando era ancora in vita, tra di essi, in adorazione di Nostro Signore Gesù Cristo.Per i motivi fin qui esposti, la datazione dell’affresco della Crocifissione può essere pertanto realisticamente datato al 1570 circa, il che potrebbe costituire, orientativamente, un termine cronologico coerente con la datazione dei due affreschi più ravvicinati alla parete di fondo, quelli della Cappella della Visitazione e della Cappella dell’Assunzione
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1300308108
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di L'Aquila e Teramo
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di L'Aquila e Teramo
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0