targa - manifattura di Castelli (sec. XVIII)

targa, 1700-1799

Decoro istoriato.Colori:azzurro,giallo,arancio,verde,bruno di manganese

  • OGGETTO targa
  • MATERIA E TECNICA Maiolica
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Di Castelli
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo delle Ceramiche, Collezione privata Fuschi Giovanni
  • LOCALIZZAZIONE Convento dei Minori (ex)
  • INDIRIZZO via Convento, Castelli (TE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La targa è incorniciata da una sottile striscia arancio contornata di manganese.La scena si svolge in un interno,identificato dalle architetture di sfondo.A sinistra un gruppo di tre donne,una genuflessa e le altre in atto di genuflettersi,tutte con ampie vesti panneggiante,in arancio e azzurro e verde.Sulla destra,una donna genuflessa sopra un sofà senza schienale,anche essa con ampie vesti panneggiate e un copricapo orientale,mostra un drappo con il volto di Cristo.La scena rappresenta la Adorazione del velo della Veronica (trascrizione latina di Berenike).Secondo la tradizione corrente Berenike di Edessa sarebbe la "emorroissa"guarita da Cristo e che gli terse con un lino il volto sulla via della Croce.Occorre ricordare che il nome di Veronica è stato supposto derivare da una contaminazione greco-latina,che sarebbe una vera e propria mostruosità filologica,tra Vera (autentica) e Icona (immagine),e per metatesi qualitativa Vero-nica;nella presente scena Berenike mostra alle donne il volto impresso di Cristo sul lino,che è quella immagine acherotipa dalla quale è derivata tutta una serie di altre immagini,devozioni,Volti Santi,fin dal periodo proto-cristiano.Le donne sono in attegiamento di adorazione.Lo sfondo architettonico è una prospettiva assurda,tanto è errata:infatti l'archetto di sinistra pare non avere spessore,l'arco centrale con l'ampio panneggio,verde che si apre su uno scorcio paesistico con piante e architetture,ha una incongruenza inspiegabile tra i due piedritti e il pilone e non è sulla stessa fuga delle altre architetture.Incongruente prospetticamente anche la piastrellatura del pavimento,che si ripete quasi identicamente sul tessuto operato del sofà.Infine quelli che dovrebbero essere tre gradini al di sotto dell'arco centrale,non hanno profondità.L'esecuzione della scena appartiene,sempre con le opportune riserve,a Berardino Gentile il Giovane,di cui la collezione Fuschi posside numerosi esemplari.Molto meno probabile che possa appartenere a Giacomo che ha un modo di dipingere meno serrato,e a tratti,nelle figure,meno corretto
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1300183105
  • NUMERO D'INVENTARIO II.155
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Abruzzo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni ambientali architettonici artistici e storici dell'Abruzzo
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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