bacile - manifattura di Castelli (sec. XVII)

bacile, 1600 - 1699

Decoro con figura e grottesche.Colori:blu,verde,giallo,manganese

  • OGGETTO bacile
  • MATERIA E TECNICA Maiolica
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Di Castelli
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo delle Ceramiche, Collezione privata Fuschi Giovanni
  • LOCALIZZAZIONE Convento dei Minori (ex)
  • INDIRIZZO via Convento, Castelli (TE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La attribuzione di questo bacino è migrata tra autori più disparati per merito di vari ricercatori che ne hanno dato la "sicura" paternità prima ad Antonio Lolli (sic!) poi a un generico anonimo del sec. XVII,ma sempre gravitante attorno alla produzione castellana.Solo la Proterra,accogliendo le voci più accreditate che ne negano credibilmente e decisamente l'appartenenza alla manifattura di Castelli,scrive che "fu eseguito per un personaggio colto al quale si deve senz'altro il suggerimento iconografico del cavetto,così insolito per Castelli e che,a prima vista,potrebbe suscitare qualche perplessità sul periodo e l'area di esecuzione".L'insolita iconografia che spinge a dubitare di una manifattura castellana è affiancata da altre considerazioni.Il decoro della tesa,se di prodizione castellana,sarebbe un "unicum",sia per il doppio bordo blu profondo che contorna la tesa a "grottesche",non semplicemente "insolita" ma in tutto e per tutto "assente" nelle tipologie castellane.Le "grottesche" in uso a Castelli,da Francesco Grue ai suio Coevi,sono appunto più grottesche nel vero senso della parola,e non hanno la raffinatezza e la perfezione delle presenti,più "romane" o "fiorentine",tanto per dare una similitudine.La figura poi del cosiddetto "Bruto" che bandisce un kriss malese,verosimilmente per uccidere Giulio Cesare,non si vede quale significato possa avere a Castelli,perchè il tema del "tirannicida" rimarrebbe anche in questo caso,se si tratta effettivamente di Bruto,anche esso un soggetto insolito,più del decoro a "grottesche" (a meno che non si accrediti l'ipotesi,ma solo ipotesi,del suggerimento di un committente colto).La grafia del ritratto a riccioli decisamente segnati con minuziosa evidenza,esulano dal periodo "compendiario" cui si vorrebbe circoscrivere l'esecuzione del presente,e dal primo "istoriato",che ha invece caratteristiche più fluide,più idealizzate e meno realistiche.Infine la qualità dello smalto,terroso e giallastro (mai trovato in altri esempi presunti coevi),contro la levigatezza dello smalto bianco (anche se a volte leggermente velato azzurro o di giallo,ma mai come il presente).La conclusione è che esistono dubbi,non timidi,che questo piatto sia stato smaltato e dipinto altrove.Scartata la tesi di paternità del tanto discusso Lolli,o meglio "lollo",occorre cercare tra le altre fabbriche centro-meridionale la sua provenienza.Il pezzo,comunque,è pervenuto integro e in ottimo stato di conservazione,ed appartiene pur sempre ad un abile ceramista del sec. XVII
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1300183046
  • NUMERO D'INVENTARIO II.95
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Abruzzo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni ambientali architettonici artistici e storici dell'Abruzzo
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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