portale - ambito Italia centrale (primo quarto sec. XIII)

portale, 1200 - 1224

Il portale presenta un archivolto formato da quatto archi concentrici a sesto rialzato e sporgenti in progressione; il quarto arco ha una decorazione a palmette simile a quella della cornice posta a dividere la lunetta in due scomparti, di cui il superiore presenta un altorilievo presenta un altorilievo raffigurante la Deesis e l'inferiore frammenti di statuetti. Gli stipiti sono costituiti da due pilastri di marmo venato con capitelli corinzi: di fianco a ciascuno dei pilastri esterni è addossata una sottile colonna in marmo cipollino con capitello corinzio in marmo greco. Tanto la base della colonna di sinistra, quanto quella dei pilastrini presentano una decorazione a foglie d'acanto che continua nel basamento dei due larghi pilastri marmorei posti ai lati del portale e riccamente ornati con bassorilievi raffiguranti scene bibliche e motivi decorativi vari. Su di essi si imposta un fastigioin pietra che, simile ad un trittico trilolabato al centro cuspidato ai lati, conclude la composizione architettonica

  • OGGETTO portale
  • MATERIA E TECNICA marmo venato
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italia Centrale
  • LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Giovanni in Venere
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Dall'iscrizione posta nella parte inferiore della lunetta, si apprende che il portale venne eseguito per volontà di rinaldo, il quale resse la cattedra abbaziale dal 1225 al 1230 (Moretti, s.d. p. 270). Precedente a tale periodo e riferibile al 1165 è, secondo il Moretti, il fastigio in pietra, simile a un trittico destinato forse a contenere una decorazione ad affresco (Toesca, 1927, p. 846). Il portale di San Giovanni in Venere costituisce con il suo originalissimo impianto, un'opera unica in Abruzzo e risulta pertanto difficile il raffronto con altri esistenti nella regione. Quasi tutti gli studiosi che di esso si sono occupati sono comunque concordi nel cercarne l'autore non nell'ambito degli artisti abruzzesi bensì in quello delle maestranze lombarde che corso del XIII rinnovarono con nuove e più ardite concezioni, gli schemi della scuola benedettina. Accanto all'elemento settentrionale, venne conocordemente evidenziata la presenza di caratteri di indubbia provenienza pugliese. A tal proposito sono riscontrabili elementi comuni nelle tesi interpretative del Bertaux, del Toesca, del Moretti e del Gavini: il primo rileva i modi tipici della scuola lombarda in taluni particolari delle figurazioni, quali i rilievi tondeggianti dei corpi e le pieghe dei drappeggi (Bertauzx, 1968, p. 591); il secondo evidenzia la derivazione della scultura lombarda nei rilievi dei pilastri, e contemporaneamente la presenza di motivi propri dello stile pittorico dell'Italia meridionale e della stessa scuola abruzzese che aveva operato alcuni decenni prima a San Clemente a Casauria nell'uso dell'arco a ferro di Cavallo, nel taglio netto del fogliame, nei rosoni dei pilastri (Toesca. 1927, p. 848). In ampia consonanza con il Toesca, il Moretti sottoline agli influssi di scuola francese e lombarda ravvisabili nelle figurazioni, e una diffusa pittoricità di stampo meridionale nei particolari decorativi. Allo stesso modo il Gavini (1928, p. 412) evidenzia la comune origine del fogliame che decora i pilastri del portale di San Giovanni in Venere e di quello che adorna la maggior parte dei monumenti di Puglia; in particolare egli prende in considerazione l'acanto leggero e aperto scolpito sui capitelli delle due colonne e che , originario della Francia, era largamente usato dagli artisti di scuola pugliese. Nell'esaminare il portale di San Giovanni in Venere, colpisce l'eterogeneità dell'impianto architettonico, dovuta oltre che alla presenza del fastigio in pietra, anche al fatto che nell'apporre i due larghi pilastri esterni si tenne unità di basamento, ma si trascurò la ricorrenza tra la zona dei capitelli e la cimasa dei pilastri, che venne prolungata sui lati del prospetto e rigirata sull'archivolto. Per ovviare a tale disomogeneità vennero probabilmente aggiunte le due sottili colonne che non hanno funzione statica e restano per altro senza collegamento tanto nelle basi, quanto nei capitelli. (Gavini, 1926, p.409)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1300087467
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Abruzzo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni ambientali architettonici artistici e storici dell'Abruzzo
  • DATA DI COMPILAZIONE 1981
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1200 - 1224

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE