altare maggiore - ambito abruzzese (ultimo quarto sec. XVII)

altare maggiore,

L'altare maggiore, completamente intagliato in noce, ostruisce con la sua mole, l'ingresso al coro che è accessibile solo dalle due porte che si aprono sotto i due cibori laterali. Il corpo centrale, a forma di tempio a pianta centrale, è costituito da tre ordini sovrapposti. Il primo ordine, che sorge sopra il vero e proprio altare, è quello di maggiori dimensioni ed è formato da un corpo centrale leggermente sporgente rispetto alle ali; sei nicchie, entro le quali sono poste altrettante statuette di santi, sono divise da dieci colonne di cui sei tortili, terminanti con capitelli corinzi; al centro il tabernacolo entro un'edicoletta. Il secondo ordine, diviso dal primo tramite una balaustra, ricalca in piccolo lo schema dell'ordine inferiore, con al centr, entro una nicchia, l'Immacolata. Infine il terzo ordine termina con una cupola sulla quale poggia un lanternino con sopra Cristo risorto. Al corpo centrale, come già detto, si affiancano due cibori di dimensioni minori, finemente lavorati, sormontanti le due porte incorniciate da lesene e da una cornice con sopra intagliato lo stemma dei baroni Pietropaoli

  • OGGETTO altare maggiore
  • MATERIA E TECNICA legno di noce/ intaglio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Abruzzese
  • LOCALIZZAZIONE Castelvecchio Subequo (AQ)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il grande altare ligneo, opera pregevolissima nel suo genere, fu eseguito su commissione dei baroni Pietropaoli che posero il loro stemma sopra la porta d'ingresso al coro. Una tradizione locale molto antica ed attendibile (Petrone 1976, p. 62) dichiara autori di queta monumentale opera dei religiosi che avevano frequentato a Roma la scuola del Bernini. Se è molto probabile che siano stati frati francescani ad eseguire praticamente l'opera (sull'abilità nei lavori d'intaglio dei francescani nel sec. XVIII si veda Neri D. Scultori Francescani del Seicento in Italia, Pistoia 1952) è fuori di dubbio che essa derivi da prototipi berniniani. Prototipo che in particolare può essere individuato nel ciborio ralizzato dal Bernini per la cappella del Sacramento in S. Pietro, realizzato negli anni Settanta del Seicento (su questo intervento Berniniano si veda K. Noehles, Zu Cortonas dreifaltigkeitsgemalde und Berninis ziborium in der Sakramentkapelle von St. Petre, "Romisches Jahrbuch fur Kunstgeschichte", XV, 1975, pp. 169-182, con un'amplissima bibliografia sull'argomento; sul bernini architeto s veda F. Borsi, Bernini architetto, Milano 1980, con bibliografia.) L'altare di castelvecchio Subequo fu quindi realizzato in quegli anni, forse su disegno proveniente da un artista attivo a Roma o comunque legato all'ambiente del Bernini. La complicata struttura architettonica perfettamente equilibrata tramite un complesso gioco di pieni e di vuoti ed un'esatta proporzione fra le parti, non possono essere, infatti opera di semplici artigiani. Da rilevare l'ottima qualità degli intagli e la buona relaizzazione plastica dell estatuette collocate nelle nicchie che contribuiscono a rendere ancora più monumentale e più barocca la gra mole dell'altare in legno
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1300026691
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Abruzzo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni ambientali architettonici artistici e storici dell'Abruzzo
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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