Le tre cartegloria sono strutturate in lamina d'argento sbalzato e cesellato applicata su nucleo di legno. Quella grande poggia su semplici piedini su cui sono assisi due puttini in atto di sorreggere la ricca composizione di volute che si affrontano simmetricamente, snodandosi verso l'alto e confluendo verso il vertice sormontato da una crocetta emergente da tre testine di cherubi. Due figurine alate con in mano un cespo floreale siedono in alto ai due estremi della cornice mentre la parte centrale è occupata da una testa di cherubino in alto e da una cartella in basso. Le due cartegloria più piccole ripetono in forma semplificata il partito decorativo senza le figurine angeliche poste in alto e in basso alle estremità laterali della cornice

  • OGGETTO cartagloria
  • MATERIA E TECNICA argento/ sbalzo
    LEGNO
  • AMBITO CULTURALE Bottega Napoletana
  • LOCALIZZAZIONE Pescocostanzo (AQ)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La provenienza napoletana di queste tre belle cartegloria è ampiamente documentata dai bolli stampigliati sulle lamine d'argento. Il bollo camerale con la sigla "NA" sormontato dalla coroncina e con la data "96", è quello in uso nel 1696, mentre il punzone del console D. L. F. è identificabile con quello di Leonardo De Franco, che rivestì la carica negli anni 1694, 1696 e 1706. Quello dell'argentiere, infine, con la sigla "A. C.", potrebbe riferirsi ad Andrea Califano, probabilmnete già identificato su una coppia di candelieri della Cattedrale di Troia, punzonati col bollo camerale del 1702
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1300013798
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni ambientali architettonici artistici e storici dell'Abruzzo
  • DATA DI COMPILAZIONE 1978
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1988
    2005
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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