reliquiario - a croce di Picciolu Nicola (attribuito) (sec. XV)

reliquiario a croce,

La croce si innesta in una base con alto fusto a sezione esagonale ornato con motivi vegetali e interrotto da un nodo con rosoncini esalobati con rosette e trifogli smaltati. Sul piede, sempre a pianta esagonale con due lati lunghi e quattro brevi, sono applicate piastrine con stemmi a smalto dei conti di Celano (scudo alla banda), alternati con cespi vegetali. Sul recto della croce campeggia il Crocifisso a tutto tondo e quattro formelle poste alle estremità con smalti raffiguranti il pellicano in alto, la Vergine e Giovanni sui lati e il teschio in basso, mentre su di un altro medaglione posto all'incrocio dei bracci è raffigurato il Redentore in smalto verde e giallo su fondo blu. Sul verso, nei quadrilobi delle estremità come in quello centrale si aprono finestrelle circolari protette daun vetro contenenti le reliquie. Una analoga finestrella si apre anche sul braccio inferiore, mentre le parti libere sono ornate da rosoncini. Il perimetro è contornato da acini di corallo e di ambra. La base è punzonata col marchio "SUL"

  • OGGETTO reliquiario a croce
  • MATERIA E TECNICA corallo rosso
    AMBRA
    argento/ doratura
    SMALTO
  • ATTRIBUZIONI Picciolu Nicola (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Castelvecchio Subequo (AQ)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Opera notevole dell'orafo sulmonese Nicola Piczulo (documentato a partire dal 1380 e morto intorno al 1420- cfr. Mattiocco, in AA. VV. La cattedrale di S. Panfilo a Sulmona, Milano 1980, p. 112). A questo artista nel 1406 il re Ladislao affidò l'incarico di rifare il marchio col quale venivano punzonati i lavori in metallo pregiato prodotti a Sulmona a garanzia del buon tenore della lega. Questa croce di Castelvecchio è uno degli ultimi lavori punzonati col vecchio marchio trecentesco: di epoca successiva si conosce solo il calice di Isernia datato 1405 dal Piccirilli attribuito allo stesso Nicola Piczulo. La croce fu eseguita per incarico di Fra bartolomeo di Acciano ma la presenza degli stemmi araldici e l'allusione ai conti di celano contenuta nella iscrizione rivelano i veri committenti dell'opera. Il tosa ritiene l'autore di questa croce-reliquiario "non inferiore ai coevi orafi di Siena e di Firenze." Il fucinese asserisce che in quest'opera l'artista "non solo dà l'esatta misura delle sue capacità tecniche ma ancor di più delle sue qualità d'artista
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1300005838
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Abruzzo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni ambientali architettonici artistici e storici dell'Abruzzo
  • ISCRIZIONI Sulla fascetta lungo i lati del piede - TEMPORE - COLE - COMITIS - CELAI - FRA TER BARTOLOMEO DE ACZAO - FECIT. FIERI. HOC. OPUS. ANNO DOMINI. MCCCCIII COLA PICCIULU D. S - lettere capitali - a impressione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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