monumento ai caduti - a colonna spezzata - ambito viterbese (sec. XX)

monumento ai caduti a colonna spezzata, 1922 - 1922

basamento in peperino a pianta quadrata, sollevato su due gradoni degradanti decorati agli angoli con vasi, negli specchi inserite lapidi in marmo con iscrizioni; nello zoccolo decorazione (fronte corona d'alloro con iscritta stella a 5 punte, retro elmo, fianco destro palma), fianco sinistro proiettili di cannone); sopra colonna di riuso

  • OGGETTO monumento ai caduti a colonna spezzata
  • MATERIA E TECNICA Marmo
    PEPERINO
  • AMBITO CULTURALE Ambito Viterbese
  • LOCALIZZAZIONE piazza
  • INDIRIZZO Piazza Savoia, Villa San Giovanni In Tuscia (VT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il 29 giugno 1922 il Consiglio Comunale deliberò di contribuire all'erezione del Monumento ai caduti della città, promosso da un comitato di cittadini, con la somma di 500 lire. Nella medesima sede si stabilì di erigerlo nella centrale piazza Savoia, in una posizione meno centrale dell'odierna, dove fu collocato negli anni '50. Dopo il 1945 fu posta la lapide in ricordo dei soldati caduti nel conflitto 1940-45 e nel 1987 Giovanni Fabbri inserì i quattro vasi da fiore negli angoli dei gradoni. Il monumento, inaugurato nello stesso 1922, è costituito da una base in peperino con lapidi in marmo e, nello zoccolo, scolpiti, simboli di diverso carattere: la corona d'alloro con iscritta la stella a cinque punte dell'Italia, la palma, consueto attributo del martirio, l'elmo del fante e i proiettili d'artiglieria. L'alta base in peperino sorregge una colonna in marmo che, a ricordo di Tito Ferri, figlio di Ferretto (Domenico Ferri) trasportatore, fu portata nel paese dalla località Castelluccio di Norchia. E' uno dei pochi casi di riuso di elementi architettonici antichi riscontrato nella provincia di Viterbo, pratica, invece, piuttosto comune in altre zone. Tale tipo di riutilizzazione dell'antico nei monumenti ai caduti equivale, simbolicamente, a stabilire un rapporto di continuità tra presente e passato. In questo caso, però, non si va al di là di una sfumatura generica che presiede a qualsiasi ri-uso dell'antico in forma monumentale. Il basamento in peperino di Villa San Giovanni ricorda, per la chiarezza dell'impaginazione e dei simboli rappresentati, quello della vicina Vejano, anch'esso predisposto per sostenere un simbolo ripreso dall'antico: l'obelisco, questa volta, però, di fattura moderna. In questo, uno scudo rotondo con gladi laterali su serto d'alloro, affianca l'icona di due cannoni incrociati, di un un elmo tra due palme, e di una corona d'alloro. La particolarità dei due monumenti, oltre alla concezione dell'insieme, comunque piuttosto ordinaria, è nell'aver rappresentato iconograficamente, uno degli elementi di novità della Grande guerra, il cannone, in luogo, ovviamente, dell'artiglieria, senza la quale la guerra di posizione sarebbe stata impensabile
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1209845633
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio (con esclusione della citta' di Roma)
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo
  • DATA DI COMPILAZIONE 2004
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2016
  • ISCRIZIONI base, fronte, lapide - AD ETERNA MEMORIA / DEI DILETTI SUOI FIGLI / CHE GLORIOSAMENTE CADDERO / PER LA GRANDEZZA D'ITALIA / NELLA IMMANE GUERRA / XXIV MAGGIO MCMXV / IV NOVEMBRE MCMXVIII / IL POPOLO DI S. GIOVANNI / P - caratteri vari -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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