Madonna della cintura

statua vestita,

statua stante con corona

  • OGGETTO statua vestita
  • MATERIA E TECNICA argento/ doratura
    legno/ pittura
    seta/ ricamo
  • AMBITO CULTURALE Ambito Gaetano
  • LOCALIZZAZIONE Gaeta (LT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il recente restauro, che ha riguardato sia la scultura lignea sia l’apparato tessile (abito in moirè di seta bianca, ricamo a filo in d’oro, brillo in oro, pailettes), ha fatto emergere due scritte del 1961; la prima sul pettorale della camicia di protezione “Salvatorem, qui te pinxit, salva, o Maria! Gaetae, 24-8-1961”; la seconda sulla parte posteriore della base del busto: “P. Cumbo 23-8-1961”. Scritte che documentano due diversi interventi di manutenzione sull'opera. Le iscrizioni furono apposte con buona probabilità in concomitanza dell’ultima processione, avvenuta il 27 agosto del 1961, nel giorno dedicato a Santa Monica “santa alla quale la tradizione lega il culto del simulacro. Infatti la venerazione della cintola deriva dalla visione che ebbe Santa Monica allorquando chiese a Maria quale dovesse essere il proprio abbigliamento dopo la morte del marito Patrizio. Nella visione la Madonna le apparve vestita di un solo abito dimesso e di color scuro, tenuto da una rozza cintura di pelle, che scendeva fin quasi a terra dal lato sinistro della fibbia. Maria si slacciò la cintura e la porse a Santa Monica, raccomandandole di portarla continuamente” (cfr. S. Urciuoli, Storia, arte e culto della Madonna della cintola di Gaeta, in Tessere la speranza. Dal culto della Vergine del Rosario al restauro della Madonna della Cintura di Gaeta, Roma 2017, pp. 13-16; sull’articolato lavoro di restauro si rimanda, nello stesso volume, alla relazione tecnico-scientifica di M.G. Bottoni, F. Fabbri, E. Rinaldi, pp. 30-32). La mano sinistra sorreggeva probabilmente un mazzetto di fiori e la cintura, mentre sulla destra era ancorato un bambinello, recuperato recentemente e custodito in un altro ambiente (cfr. scheda 12/01388826). Nell'ambito della statuaria religiosa rivestono certamente un ruolo importante le cosiddette statue vestite, di cui nel territorio laziale si conservano numerosi esemplari. Sono dei manufatti devozionali, spesso portati in processione, che costituiscono l'esito affascinante di una sedimentata tradizione della religiosità popolare. Si tratta pertanto di simulacri particolarmente venerati, come documentano la cura con cui vengono scelti gli abiti, gli accessori e i rituali necessari per la vestizione della statua. Sulla corona in argento dorato sono presenti due punzoni: N8+, in uso a Napoli tra il 1839 e il 1872, e quello dell'argentiere ("CG" o "GG") non identificato
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201388825
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone e Latina
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone e Latina
  • ISCRIZIONI sul pettorale della camicia di protezione - Salvatorem, qui te pinxit, salva, o Maria! Gaetae, 24-8-1961 - non determinabile - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE