Attilio Bertolucci
dipinto,
Mattioli Carlo (1911/ 1994)
1911/ 1994
dipinto
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Mattioli Carlo (1911/ 1994)
- LOCALIZZAZIONE Assicurazioni Generali
- INDIRIZZO Europa, ITALIA, Lazio, RM, Roma, Roma (RM)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Soggetto del dipinto è il poeta Attilio Bertolucci (San Lazzaro Parmense 1911 – Roma 2000) ritratto nel 1948. Negli anni Quaranta Parma vive una stagione di grande vivacità culturale. Al Circolo di lettura e conversazione e ai caffè Brizzi e dell’Orologio si incontravano giovani intellettuali come Mattioli, Bertolucci, Mario Luzi, Oreste Macrì, Giacinto Spagnoletti, Pietro Bianchi. Sia Bertolucci sia Mattioli collaborano, inoltre, con il giovane editore Ugo Guanda, il primo dirigendo alcune collane e il secondo curando la grafica delle pubblicazioni. Sono almeno sei i ritratti di Bertolucci realizzati dall’artista tra il 1946-47 e il 1958. Presso l’Archivio Carlo Mattioli di Parma sono conservati, inoltre, ulteriori due ritratti, uno a matita e uno a inchiostro. In tutti i dipinti il poeta è raffigurato di profilo o di tre quarti con una mano appoggiata sul viso. Nel 1994, alla morte del pittore, Bertolucci ha scritto la poesia Carlo Mattioli (in memoriam): “Tu miope e pure di vista così acuta / che nei molti ritratti di me – senza che posassi - / hai messo a nudo la mia / malinconia (follia?) / il mio amore per Baudelaire e Courbet / imitando appena variata / la figura del poeta / nello studio del pittore” (A. Bertolucci, Le poesie, Milano 1990, p. 413). Il testo si riferisce a uno dei ritratti realizzati da Mattioli in cui il poeta siede al tavolo da lavoro, citando il ritratto di Baudelaire realizzato da Courbet (Montpellier, Musée Fabre). Analoga impostazione con la figura di profilo o di tre quarti, talvolta seduta al tavolo da lavoro, caratterizza anche altri ritratti eseguiti negli stessi anni: Aldo Borlenghi (1942), Giacinto Spagnoletti (1943), Pietro Bianchi (1945), Oreste Macrì (1949). L’opera proviene dalla collezione Assitalia, storica compagnia assicurativa statale, parte dell’INA, privatizzata a partire dal 1992 e fusa l’1 luglio 2013 con le Assicurazioni Generali con la denominazione Generali Italia S.p.A. La raccolta, ospitata palazzo dell’INA progettato da Marcello Piacentini, comprende opere significative del Novecento italiano ed è nata per volontà del senatore Giovanni Pieraccini, all’epoca presidente dell’Istituto, che aveva acquistato tra il 1981 e il 1982 i primi dipinti di de Chirico e Boccioni. Attraverso una puntuale campagna di acquisti di anno in anno la collezione si era, in seguito, arricchita di opere, rigorosamente selezionate per la loro importanza all’interno della produzione degli artisti selezionati
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201385867
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
- DATA DI COMPILAZIONE 2022
- ISCRIZIONI in alto a destra - Mattioli - a pennello - italiano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0