Vedetta a Monte Corno. vedetta alpina
disegno,
Sartorio Giulio Aristide (1860/ 1932)
1860/ 1932
Disegno con cornice dorata di tipo industriale
- OGGETTO disegno
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MATERIA E TECNICA
carta/ incollaggio su cartone, carboncino
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ATTRIBUZIONI
Sartorio Giulio Aristide (1860/ 1932)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Fondo G. A. Sartorio
- LOCALIZZAZIONE Palazzo della Farnesina
- INDIRIZZO piazzale della Farnesina, 1, Roma (RM)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera fa parte del ciclo dei quadri storici, probabilmente più di centosette, eseguiti da Aristide Sartorio, il quale documenta in prima persona, tra 1917 e il 1918, gli eventi bellici del conflitto della prima guerra mondiale. Usualmente per le sue composizioni, oltre agli schizzi da lui realizzati sui campi di battaglia, utilizza, come mezzo strumentale e punto di partenza, delle sue fotografie scattate mediate un apparecchio portatile, o quelle appartenenti al comando supremo dell'esercito italiano, al Fondo Ufficiali del Reparto dei Fotocineamatori. Le foto ufficiali talvolta recano sul retro il timbro "Sezione cinematografica del R. Esercito Italiano" con stemma sabaudo o "Laboratorio Fotografico del Comando Supremo" Sartorio fu uno dei primi pittori ad utilizzare la macchina fotografica, il cui uso, in quegli anni, si stava diffondendo rapidamente, rielaborando e modificando i vari scatti fotografici, ed utilizzando spesso molteplici foto, per poi creare i suoi dipinti. Le pitture raffigurano scene che l'artista vive in prima persona, sui campi di battaglia, in diverse zone del fronte, quando, liberato dopo due anni di prigionia, per l'eccezionale intercessione del Papa Benedetto XV, tornò volontario nelle zone di combattimento con il grado di sottotenente di cavalleria e assistette alla ritirata del Piave e alla riconquista del Delta. L'artista riporta, su tutte le opere, le indicazioni della località e della data di realizzazione del dipinto, per attestare le varie fasi del conflitto che coinvolse non solo gli uomini, ma anche i luoghi, dove il paesaggio diventa protagonista e rimanda a scenari di morte e di dolore. Sartorio nel 1924 fu nominato Commissario per le Arti e si recò in viaggio in Sud America sulla Regia Nave Italia. La crociera, organizzata su proposta di Gabriele D'Annunzio, durò otto mesi, ed era una esposizione per dimostrare il lavoro, la capacità e l’espressione artistica italiana, con lo scopo di diffondere la cultura e gli articoli italiani. L'artista portò con sé cento delle sue opere, tra le quali, sessantuno quadri a tema storico e tutti dipinti ad olio. Durante il viaggio furono visitate 40 città, nella tappa della nave del 21 aprile 1924, a San Paolo del Brasile, venne allestita una mostra con settantotto quadri di Sartorio e qui degli immigrati veneti acquistarono cinquantotto quadri dei sessantuno, dedicati alla Grande Guerra, per poi farne dono al Circolo Italiano di San Paolo, l'atto di donazione è del 6 maggio 1924. I quadri dell'artista non imbarcati sulla Regia Nave, circa quaranta, rimasero nello studio di Sartorio, alcuni venduti e altri, cinque oli e ventitré pastelli, ceduti nel 1934 al Museo Civico di Milano, dove è possibile ammirarli presso le Civiche Raccolte Storiche a Palazzo Moriggia. Alcuni quadri, conservati al Castello Sforzesco e provenienti dalla vedova Sartorio, andarono distrutti durante il bombardamento della seconda guerra mondiale, avvenuto nel 1943 e, di questi sono stati recuperati solo dodici pastelli. Le opere di Sartorio dedicate a "La Battaglia del Piave" testimonianza degli eventi bellici che si svolsero al confine tra Trentino e Veneto, tra il Regio Esercito italiano da una parte e le forze dell'Impero tedesco e dell'Impero austro-ungarico dall'altra e tutto ciò che è avvenuto fino al momento in cui il Delta venne riconquistato, stavano per essere vendute all'asta. Per questa ragione e per poter tutelare il ciclo pittorico, composto di disegni, oli e tempere, come documentazione sia storica che artistica di quel tragico periodo, nel 2000, appena reperiti i fondi necessari, l'intero complesso fu acquistato e restaurato dallo Stato italiano, dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. La presa in carico è datata 2003. Nell'archivio storico degli eredi Sartorio si conservano molte fotografie del pittore, del periodo bellico nelle quali, il più delle volte, è indicato anche il rimando al quadro di riferimento. Le mostre personali dell'artista dove furono esposte le opere aventi per soggetto la prima guerra mondiale furono le seguenti: vennero esposti una prima volta a Roma, in Campidoglio, nel gennaio del 1918 con la "Mostra degli studi e dei quadri eseguiti da Sartorio al Fronte Italiano", dove l’artista espose quarantacinque pezzi, venti dei quali riprodotti in cartolina dalla Casa d'Arte Bestetti e Tuminelli. A seguire, il 17 novembre del 1918, la "Mostra Nazionale della Guerra di Bologna" promossa dall'Associazione Nazionale per i Paesaggi e Monumenti Pittoreschi d'Italia, Palazzo Bonora. All'esposizione furono invitati a partecipare diversi artisti italiani, quasi tutti coinvolti nel conflitto e, soggetto comune, a tutti i quadri, era il tema della guerra. Le cento opere di Sartorio furono esposte nel loggiato al primo piano del Palazzo Bonora e ricevettero un grande interesse sia da parte della critica che dei visitatori, rimasero in mostra solo fino al 26 dicembre per poi essere esposte a Parigi e successivamente a Madrid. Il 21 di aprile 1924 nella tappa che fece la Regia Nave a San Paolo del Brasile, venne allestita una mostra con settantotto quadri ad olio di Sartorio. Dal 9 marzo al 24 aprile 1933 "Pitture di Giulio Aristide Sartorio" presso la Regia Galleria Borghese a Roma, Reale Accademia d'Italia. Cento opere furono inviate dal pittore, prima della sua morte avvenuta il 3 ottobre del 1932; era l'artista più anziano di tutti quelli presenti in mostra. "Giulio Aristide Sartorio: figura e decorazione", Roma, Palazzo di Montecitorio, Sala della Regina, dal 2 febbraio all’11 marzo 1989. "Giulio Aristide Sartorio 1924: Crociera della Regia Nave Italia nell'America Latina", a cura di Bruno Mantura, Maria Paola Maino, Bernardino Osio e Ludovico Incisa di Camerana presso Istituto Italo-Latino Americano (IILA) di Roma, dal 9 dicembre 1999 al 5 febbraio 2000. "Giulio Aristide Sartorio, la Battaglia sul Piave, Testimonianze dal Fronte 1917-1918", dal 9 al 14 maggio a San Paolo del Brasile, furono esposti quarantasei dipinti (dodici erano ancora in Italia per la Mostra dell'IILA), Ambasciata italiana a Brasilia, qui ci fu l'incontro tra il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e il Presidente del Brasile Cardoso. "Giulio Aristide Sartorio. Impressioni di guerra (1917-18)", Palazzo Montecitorio, sala della Regina, Mostra, in collaborazione tra la Camera dei deputati ed il Ministero degli Affari Esteri, Roma -Palazzo Montecitorio, dal 22 ottobre al 10 novembre 2002, mostra visitata dal Presidente Ciampi. Qui furono esposte settantatre opere di Sartorio, tra quelle del Ministero degli Esteri, del Museo Civico di Milano e la "Passerella sospesa a Castellace", del 1918, Collezione privata e il "Trasporto funebre sull'Adamello", del 1918, Fondazione Wolfsoniana di Palazzo Ducale a Genova. "Venezia fra arte e guerra-1866-1918", dal 12 dicembre 2003 al 21marzo 2004, esposizione di sedici opere. "A 90 anni dalla grande guerra: arte e memoria" a Roma, mostra allestita nell'ala mazzoniana della stazione Termini GATE Termini Art Gallery, dal 17 marzo al 31 luglio 2005, a cura di Giano Accame, Claudio Strinati. "Il Palazzo della Farnesina e le sue collezioni", Museo dell'Ara Pacis- Ministero degli affari esteri, Direzione Generale per la Promozione del sistema paese, ufficio Conservazione e valorizzazione del patrimonio artistico della Farnesina, in collaborazione con Roma Capitale, dal 20 maggio al 3 luglio 2011. Della Collezione della Farnesina, composta da circa trecento opere dei più grandi e quotati artisti italiani, furono esposte cinquantotto opere tra quadri e sculture e venti opere di Sartorio. "Sartorio- Mito e modernità" a cura di Gianluca Berardi, mostra svoltasi a Roma presso la Galleria Berardi dal 24 ottobre al 14 dicembre 2013. "La Grande Guerra, Arte e artisti al fronte" a cura di Fernando Mazzocca e Francesco Leone, mostra a Milano, Gallerie d'Italia dal 1° aprile al 23 agosto 2015, furono esposte quattro opere di Sartorio: "Sulla strada di Giavera durante il bombardamento", 1918; "Movimenti di truppe nell'estuario", 1918; "Trasporto funebre sull'Adamello", 1918; "Castellaccio", 1918, cfr: https://www.futurism.it/esposizioni/ESP2015/ESP20150401_MI.htm. Nella sezione dell'archivio digitale della Camera dei Deputati, viene presentata una selezione dei quadri più significativi fra quelli esposti in occasione della mostra "Giulio Aristide Sartorio. Impressioni di guerra (1917-1918)", cfr: https://grandeguerra.camera.it/aristide_sartorio.html). L'NCTN (il Numero di Catalogo Generale) delle opere segue, per quanto possibile, quello dell'ordine cronologico, criterio utilizzato nel catalogo di "Giulio Aristide Sartorio Impressioni di guerra (1917-1918)", a cura di Renato Miracco. Giulio Aristide Sartorio nasce a Roma l'11 febbraio 1860 da una famiglia di artisti, morì a Roma il 3 ottobre del 1932 agli Horti Galateae, villa ristrutturata su proprio disegno. Fu sepolto nella Basilica di San Sebastiano fuori le Mura
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201362774
- NUMERO D'INVENTARIO MAECI III B.M. 000058
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
- DATA DI COMPILAZIONE 2022
- ISCRIZIONI in alto al centro - G A SARTORIO. XII MCMXVII - a matita -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0