grottesche
Il complesso decorativo si articola su soffitto spartito da quattro architravi in sei cassettoni rettangolari ornati da cornici a stucco e decorazioni dorate con motivi fitomorfi, a fusarola, ovoli e palmette, perle,etc. Negli scomparti decorazioni a grottesche con motivi di candelabre, racemi, figurette di arpie e tritoni in cui si inscrivono piccoli riquadri con monocromi a finto rilievo, cammei, stemmi, figure mitologiche, di divinità e di eroi. Al centro sono alternati riquadri di motivi decorativi a scenette mitologiche. Negli stemmi ricorrono il gambero rosso - emblema del Cardinale Gambara - il giglio Farnese e l'aquila bicefala imperiale. Sulle architravi motivi di candelabre con al centro gambero rosso in stucco dipinto entro medaglione dorato
- OGGETTO decorazione plastico-pittorica
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ATTRIBUZIONI
Motta Raffaellino Detto Raffaellino Da Reggio (cerchia)
- LOCALIZZAZIONE Palazzina Gambara
- INDIRIZZO Via Jacopo Barozzi, 71, 01100 Bagnaia VT, Viterbo (VT)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La creazione del ciclo decorativo è stata riconosciuta dalla critica (Brugnoli in "La villa Lante di Bagnaia",1961; Alessi in "Bollettino d'Arte", 2004) come autonoma attività di Raffaellino da Reggio, pur con ascendenze degli Zuccari. La stessa struttura decorativa è chiaramente ispirata ai dipinti del Palazzo Farnese di Caprarola, secondo quello svolgimento privo di pause, nella sovrabbondante alternanza di scene, figurette, paesaggi, candelabre che trasmette il tipico senso di horror vacui. Alcune cadute di livello stilistico possono imputarsi all'ampio concorso della bottega, dovuto sopratutto alla brevità dell'intervallo tra l'intervento a Bagnaia di Raffaellino (ca.1575) e la fine dei lavori di decorazione in vista della visita di papa Gregorio XIII Boncompagni. Argomento a favore di un ruolo decisivo di Raffaellino (morto nel 1578) per l'intera decorazione della Palazzina Gambara è l'interpretazione del termine dei lavori inscritto nel fregio esterno - 1578 - quale riferimento all'insieme delle opere sia architettoniche sia pittoriche, in vista della visita del papa Gregorio XIII (10 settembre 1578). Effettivamente numerosi sono i riferimenti al drago dello stemma Boncompagni, inseriti negli affreschi delle varie stanze. Anche nel Salone, il simbolo Boncompagni è rappresentato in uno stemma del fregio, mentre nel soffitto ricorrono gli emblemi del committente e dei Farnese, con i quali il cardinale Giovan Francesco Gambara era imparentato. Effettivamente rispetto ad altre stanze della palazzina - ad esempio la Stanza della Poesia - la decorazione del soffitto e quella del fregio appaiono meno legate, essendo peraltro largamente prevalente nel soffitto l'elemento della grottesca rispetto a quelli della narrazione e della figurazione autonoma. Cionondimeno alla serie dei Cesari nel fregio sembrano offrire rimandi le figure di eroi e dei inseriti nelle grottesche
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201220221-0
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio (con esclusione della citta' di Roma)
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio (con esclusione della citta' di Roma)
- DATA DI COMPILAZIONE 2010
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2014
- STEMMI dipinti in scudi negli scomparti del soffitto - imperiale - Stemma - Gambara - aquila nera bicefala
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0