decorazione plastico-architettonica di Gimac Carlo (sec. XVIII)
navata centrale preceduta da endonartece; pilastri sostenenti aperture ad arco si alternano ad aperture più basse rettangolari sormontate da riquadr i a rilievo con corone, rami di palma e nastri.Ai pilastri che scandiscono l'interno in tre navate sono addossate sei colonne per lato con capitello ionico raccordate da mensola capovolta con voluta a riccio alla cornice s ovrastante.Al centro dell'arco trionfale sono due angeli che sorreggono st emma e cartiglio con iscrizione.Alta cornice architravata con modanature s egna il passaggio tra il primo e il secondo ordine.Quest'ultimo è scandito da sequenza di cinque finestre rettangolari per lato affiancate da parast e con capitello corinzio stilizzato e circondate da cornice con timpano de corato da medaglione con ramo di quercia o di lauro e monogrammi.Controfac ciata con grande arco centrale con cartiglio e iscrizione al centro.L'arco è delimitato da due colonne e da aperture laterali più basse di forma ret tangolare sormontate da riquadro con rilievo raffigurante corona e ramo di palma.In alto, al centro, è la cantoria balaustrata sorretta da due menso le con finestra centrale sormontata da timpano mistilineo con vaso e fiamm e e affiancato da due aperture sagomate la cui sommità è decorata da conch iglia tra due volute
- OGGETTO decorazione plastico-architettonica
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MATERIA E TECNICA
mattone/ intonacatura
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ATTRIBUZIONI
Gimac Carlo
- LOCALIZZAZIONE Roma (RM)
- INDIRIZZO Europa, ITALIA, Lazio, RM, Roma, Roma (RM)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Innocenzo XIII Conti, eletto dopo Clemente XI, era stato nunzio pontificio in Portogallo per dodici anni. In questo lungo periodo aveva avuto modo d i stringere buoni rapporti diplomatici con Lisbona. Nel 1721 il pontefice conferì il titolo di Sant'Anastasia e Santa Susanna a due cardinali portog hesi lusitani, Nuno da Cunha de Attayde e Giuseppe Pereyra de Lacerda, giu nti a Roma in occasione del conclave. Il da Cunha (1664-) già nel 1712 era stato nominato cardinale da Clemente XI il quale gli aveva assegnato il t itolo di Sant'Anastasia. Tuttavia, la chiesa gli fu conferita ufficialment e soltanto anni più tardi, da papa Conti. La prima committenza di da Cunh a riguardò proprio la chiesa di cui era titolare. Il cardinale infatti nel 1721 affidò all'architetto di origine maltese Carlo Gimac l'intera ricost ruzione della chiesa finanziandola personalmente con un iniziale somma di 4000 scudi (Chracas). Il 25 marzo 1722 il restauro della chiesa si stava ultimando ed un mese dopo venne celebrata una messa solenne. Questo restau ro ebbe una grande importanza soprattutto nel panorama culturale diplomati co. Per l'occasione furono realizzati due volumetti, uno da Filippo Cappel lo, nipote del canonico Domenico Cappello che si era occupato di numerosi interventi nella chiesa affiancando i Febei (tra il 1676 e il 1686), e l'a ltro scritto dal custode dell'Arcadia, Giovanni Maria Crescimbeni. Carlo G imac, che lavorò alle dipendenze di Giovanni V per lungo tempo, giunto a R oma aveva compilato per il sovrano un lungo elenco con descrizione degli edifici religiosi e laici della città. Nel 1718 da Cunha divenne il suo pr otettore e gli affidò ben presto il restauro della basilica facendogli ott enere anche il patronato di una cappella, quella di San Giorgio e Polibio nella navata sinistra, con l'obbligo di ornarla. Per Gimac il primo proble ma da risolvere in Sant'Anastasia fu quello statico. Oltre a restaurare la facciata (1636) soltanto però a livello di manutenzione e senza apportare alcuna modifica, costruì ex novo i pilastri a sostegno delle arcate limit ando il ruolo delle colonne, sei per lato (nella sistemazione precedente e ra sette), ad una funzione decorativa. Anche nel secondo ordine l'architet to apportò sostanziali modifiche: trasformò le finestre nell'attuale forma rettangolare, sostituendo le vecchie aperture arcuate (del restauro sotto Sisto IV nel 1475). Il dislivello preesistente tra inizio e fine navata v enne risolto da Gimac con la costruzione di tre gradini ad inizio navata p rima dell'arco. Per questo motivo anche il pavimento fu rifatto in lastre di marmo (prima era mattonato). Poco prima dell'arco trionfale erano collo cati due altari che furono sistemati nelle due nuove cappelle costruite a metà delle navate laterali prima delle due già preesistenti. Furono esegui ti altri due restauri nell'Ottocento, solamente conservativi però, durante i pontificati di Pio VII e Pio IX
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201062933
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Lazio
- DATA DI COMPILAZIONE 2008
- ISCRIZIONI controfaccita, arco centrale, in alto entro cartiglio - NONIVS S.R.E. PRESB. CARD. ACVNHA/ ANNO DNI MDCCXXII - lettere capitali - a pennello - latino
- STEMMI arco trionfale, al centro - cardinalizio - Stemma - Da Cuña de Attayde Nuno - d'oro, a nove cunei d'azzurro, 3.,3.,3.; bordura d'argento, caricata di ci nque scudetti , ciascuno caricato di cinque bisanti posti in croce di S. A ndrea
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0