Descriptio Tusculi cum Villis et Palatii ac Templis Recentioribus et Ruinis Antiquis. Veduta delle Ville Tuscolane

stampa di invenzione, 1622 - 1622
Lauro Giacomo (notizie Tra Il 1583-1650)
notizie tra il 1583-1650

Vedute: Città di Frascati e Ville circostanti

  • OGGETTO stampa di invenzione
  • MATERIA E TECNICA acquaforte su lastra di rame
  • ATTRIBUZIONI Lauro Giacomo (notizie Tra Il 1583-1650): disegnatore/ incisore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Civico Tuscolano
  • LOCALIZZAZIONE Scuderie Aldobrandini
  • INDIRIZZO Piazza Guglielmo Marconi, 6, Frascati (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'incisione Descriptio Tusculi è la derivazione, in dimensioni ridotte e senza aggiornamenti, della porzione laterale sinistra della famosa veduta del Greuter (E' fatta celebre la città di Frascati dalla bellezza delle sue ville suburbane, 1620). La stampa fa parte del compendio di storia Antiquae Urbis Splendor realizzato dall'incisore tra il 1610 ed il 1628. La città di Frascati - piccolo borgo fortificato - appare completamente subordinata alle imponenti ville che si svilupparono nel territorio come frutto di quella "rifeudalizzazione secentesca" che già il Greuter aveva rappresentato. La stampa del Lauro è l'unica ad avere la villa Rufinella raffigurata come un fabbricato unico; nelle altre stampe, sia precedenti che posteriori, essa appare composta da due edifici distinti. Nella legenda l'autore segnala i nomi delle ville con i loro proprietari e, brevemente, focalizza le qualità del territorio ove sorge la città di Frascati, caratterizzato da luoghi ameni, aria mite, abbondanza di frutti e vino. Giacomo Lauro fu disegnatore, incisore e stampatore. Non si hanno molte informazioni sulla sua provenienza (è probabile che fosse romano); nella Capitale, si registrano sue notizie a partire dal 1583 fino al 1650, anni in cui - attraverso un'intensa produzione artistica - espresse la sua più profonda ammirazione per la magnificenza e la grandezza della Città. Il vasto corpus grafico dell'autore comprende ritratti di personaggi illustri, temi storici (contemporanei), devozionali e mitologici e, soprattutto, la rappresentazione di piante e vedute di città; ma, come già anticipato, il suo capolavoro indiscusso è sicuramente l'Antiquae Urbis Splendor, la cui storia editoriale merita un breve cenno. Inizialmente, l'opera era divisa in quattro libri pubblicati tra il 1610 e il 1628. Nel corso degli anni si susseguirono varie edizioni, tra le quali si evidenziano: quella del 1625, che vide l'inserimento - sul retro di ogni tavola - delle traduzioni dal latino in italiano, francese e tedesco dei commenti presenti in basso alle stampe, e l'edizione del 1628, in cui i quattro volumi furono pubblicati per la prima volta come opera completa. Nel 1637 l'ufficiale delle guardie svizzere pontificie Giovanni Alto (Hans Gross da Lucerna) - illustre guida turistica e noto finanziatore di opere su Roma - si impegnò a ricercare e radunare le matrici originarie disperse e curò la ristampa dell'opera (presso Vitale Mascardi); in questa versione i fogli furono numerati da 1 a 167 e venne organizzato un indice generale. La tavola Descriptio Tusculi, che nell'originale del Museo non presenta numerazione, compare nell'edizione dell'Alto come tavola numero 160. Successivamente la Calcografia De Rossi, che aveva acquisito le matrici, nel 1699 pubblicò di nuovo l'opera dividendola in due volumi: da una parte i monumenti relativi alla Roma antica (Romanae magnitudinis Monumenta), dall'altra quelli relativi alla Roma moderna (Collectio antiquitatum Urbis). Per ricostruire l'antico - intento primario del Lauro - le incisioni furono corredate da testi inerenti le istituzioni, le cerimonie (civili e militari) e le attività di svago in uso presso i Romani. Egli fece riferimento alla produzione grafica di molteplici autori (Pirro Ligorio, Antonio Lafréry, Etienne du Pérac, Onofrio Panvinio, etc.), tanto che ancora non si distingue esattamente quanto sia scaturito dalla sua vena artistica e quanto derivato da altri. Nella sua opera le incisioni non nascono per "ricomporre una forma filologicamente perfetta", bensì per dare quante più immagini possibili dello splendore dell'antica Roma, modello unico ed irripetibile da ammirare per il suo fascino ed esaltare per i suoi profondi insegnamenti
  • TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201059068
  • NUMERO D'INVENTARIO 95
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI in alto, nell'immagine - DESCRIPTIO TVSCULI CVM VILLIS ET PALATII AC TEMPLIS RECENTIORIBVS ET RVINIS ANTIQVIS - Giacomo Lauro (Antiquae Urbis Splendor) - corsivo alto-basso - a incisione - latino
  • STEMMI in basso a sinistra - gentilizio - Stemma - 1 - Un ghepardo rampante spicca al centro dello scudo semirotondo; quest'ultimo è sormontato da una armatura, anch'essa coronata dallo stesso felino maculato
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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