L'Infiorata. Infiorata di Genzano

stampa di invenzione, 1823 - 1823

Architetture: Genzano: Santa Maria della Cima; Casino Maratti; Fontana Clementina. Figure: confratelli; donne; uomini; bambini; frati francescani. Oggetti: statue equestri; stendardo

  • OGGETTO stampa di invenzione
  • MATERIA E TECNICA cromolitografia
  • ATTRIBUZIONI Thomas Antoine Jean Baptiste (1791/1834): disegnatore
    De Villain François (notizie Prima Metà Sec. Xix): litografo
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Civico Tuscolano
  • LOCALIZZAZIONE Scuderie Aldobrandini
  • INDIRIZZO Piazza Guglielmo Marconi, 6, Frascati (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Un an a Rome et dans ses environs rappresenta un'importante testimonianza sugli usi, costumi, cerimonie religiose e civili di Roma e dintorni del primo ventennio dell'800. Il Thomas giunse nella Capitale nel 1816 dopo aver vinto il Prix de Rome e vi rimase fino al dicembre del 1818; durante il viaggio egli realizzò molti schizzi e disegni dal vero ad oggi conservati, assieme al volume originale, nel Museo di Roma (si calcolano 142 tempere ed acquerelli e vari esemplari - sia sciolti sia rilegati - delle litografie che compongono l'opera). Il volume fu pubblicato a Parigi da Firmin Didot nel 1823 e, successivamente, nel 1830. L'opera è divisa in due parti: 44 pagine di testo esplicativo alle tavole (frutto di minuziose annotazioni ed appunti raccolti durante il viaggio); 72 tavole - ideate dal Thomas e tradotte cromolitograficamente dall'incisore François de Villain - organizzate secondo lo svolgimento delle festività annuali (dalla Benedizione del Bambino all'Aracoeli del primo gennaio fino alla Befana, considerata come termine delle festività natalizie). Nella tavola 33 sono rappresentati i festeggiamenti che, in occasione del Corpus Domini, si svolgevano a Genzano con il nome di Infiorata, ancora oggi consistente nel ricoprire la strada percorsa dalla processione con un vero e proprio tappeto di petali di fiori. Nel 1778 alcune famiglie genzanesi - riprendendo un'antica usanza - cosparsero di fiori il tratto della via antistante la loro abitazione per onorare il passaggio della processione. Nel 1782, inoltre, si infiorò anche la via Sforza e, su iniziativa dei fratelli Arcangelo e Nicola Leofreddi, i tappeti floreali cominciarono ad avere delle forme ben definite. La via Livia (oggi via Italo Belardi) - realizzata intorno al 1680, secondo il disegno urbanistico promosso dai Cesarini - fu infiorata totalmente a partire dal 1814, come è ben visibile anche nella stampa del Thomas, che assistette alla cerimonia pochi anni dopo. La composizione si svolge da destra verso sinistra e dal basso verso l’alto. Il moto ascensionale non viene solo evidenziato dalla pendenza della strada ma, anche, dal ritmo cadenzato delle ghirlande (festoni in bosso o mirto) che separano - come delle transenne naturali - le creazioni floreali dagli astanti e che accompagnano l’occhio dello spettatore verso il fondo. Sulle ghirlande si ergono, inoltre, dei vasi colmi di fiori. Nei riquadri, incorniciati da greche e motivi geometrici sono rappresentati stemmi araldici; si riconosce, in primo piano, quello del Papa Pio VII (1800-1823), allora in carica. La processione, recante in prima fila l'arazzo con il Santissimo Salvatore, avanza a suon di tamburo e inizia a percorrere la distesa di fiori. Tutto il paese è accorso per partecipare alla cerimonia vi sono, infatti: donne, uomini, bambini, frati francescani ed abitanti affacciati dai palazzi limitrofi. Sul fondo è riconoscibile - anche se non propriamente fedele alla reale conformazione della facciata - la chiesa di Santa Maria della Cima (Santa Maria del Monte), così chiamata per la sua posizione dominante o, secondo la tradizione popolare, per la presenza di un'immagine raffigurante Maria Santissima venerata sulla cima di un albero esistente sulla collina. L'edificio fu costruito sul sito che accoglieva, inizialmente, una chiesa cistercense del sec. XII - inglobata, in parte, nella struttura e visibile nella zona del presbiterio - che volgeva la facciata verso il Corso Vecchio del borgo ed aveva dimensioni notevolmente inferiori. La chiesa medievale, inadeguata alle esigenze della crescente popolazione e non più sicura staticamente, fu sostituita nel 1635 dalla nuova chiesa che presentava maggiori dimensioni ed orientamento ruotato verso ovest. Nella stampa del Thomas sono, inoltre, riconoscibili: il Casino Maratti - con l'originale soluzione dell'ampio angolo convesso - e una delle due "fontane clementine". Queste ultime furono realizzate nel 1777 ai lati della Via Livia nel punto della massima pendenza della strada, nello snodo di congiunzione tra la salita e la gradonata (detta Costa Maratti) che conduce alla chiesa. Nel riportare l'epigrafe dedicatoria della fontana di destra, l'artista commette un errore: trascrive, infatti, il nome di Benedetto XII (1334-1342) al posto di quello di Clemente XIV (1769-1774). I due edifici rappresentati in successione (sul lato sinistro) al Casino Maratti corrispondono, verosimilmente, a quelli appartenuti - un tempo - a Luigi Coletti. Frutto di invenzione sono, invece, le statue equestri presenti ai lati della piazza antistante la Chiesa. L'autore utilizza il contrasto dei colori per attirare l'occhio dello spettatore: il bianco degli abiti dei confratelli in processione spicca rispetto all'allegra policromia delle vesti degli astanti e dei riquadri floreali, quasi a creare un alone sacro intorno all'arazzo. La luce, proveniente dall'alto, crea delle ombre nella zona sinistra della composizione ed illumina la stessa esaltandone la cromia
  • TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201059065
  • NUMERO D'INVENTARIO 83
  • ENTE SCHEDATORE Comune di Frascati
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI in basso a sinistra - Thomas - Antoine Jean Baptiste Thomas (Un an a Rome et dans ses environs, TAV. XXXIII) - litografica - francese
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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