Bookmaker (l'homme de courses). soggetto di genere
scultura,
ca 1894 - ca 1894
Rosso Medardo (torino 1858 - Milano 1928)
Torino 1858 - Milano 1928
Uomo a figura intera con tuba, bastone e binocolo in posa instabile impostata con taglio diagonale
- OGGETTO scultura
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MATERIA E TECNICA
cera scura su gesso
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MISURE
Profondità: 45
Altezza: 31
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ATTRIBUZIONI
Rosso Medardo (torino 1858 - Milano 1928)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo delle Belle Arti
- INDIRIZZO Viale delle Belle Arti 131, Roma (RM)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il personaggio ritratto da Medardo Rosso è Eugène Marin, ingegnere edile egenero di Henri Rouart, appassionato di corse dei cavalli, ripreso dall'artista appoggiato ad un bastone e col binocolo in mano nell'ippodromo d'Auteuil. Il titolo dell'opera "Bookmaker", allibratore, è derivato da un errore di traduzione del critico Camille de Sainte-Croix (1901) che caricò la scultura di una connotazione negativa rispetto al suo primitivo significato; il titolo attuale si è tuttavia ormai largamente imposto rispetto al primitivo L'homme des courses, sportsman. Nel volume di E. Claris, De l'Impressionnisme en sculpture: Auguste Rodin et Medardo Rosso, Paris 1902 l'opera è riprodotta inoltre col titolo Portrait de M. M. riferendosi infatti al ritratto di Monsieur Marin. L'ideazione dell'opera risale al 1894 secondo Caramel (2004, p. 160) e di Majo (2006, p. 291), mentre per l'esemplare Gnam, giunto per dono di Etha Fles, antica amante di Rosso, è stata di recente proposta da Paola Mola una esecuzione tra il 1895 e il 1901 (cfr. Mola 2009 n. I.30b). Molto probabilmente l'opera fu esposta nel 1902 al Keller und Reiner Kunstsalon di Berlino, e al Kunstgewerbe Museum di Lipsia, mentre è sicura la sua partecipazione nel febbraio 1905 al Kunstsalon di Auguste Artaria a Vienna. All'interno della base cava della cera si trova ancora oggi un bollino doganale della città di Vienna, apposto con ogni probabilità al momento della spedizione nel 1904 (cfr carteggio citato da Mola 2009). Secondo una lettera di Etha Fles del 1929 conservata nell'Archivio Rosso di Barzio, l'opera entrò nelle sue collezioni dopo il 1902, per essere poi donata nel giugno del 1913 alla Gnam. Altri esemplari: gesso dipinto collezione privata; bronzo, Milano, Civica Galleria d'Arte Moderna, inv. 7538; gesso, Mannheim, Städtische Kunsthalle, inv. L 59; cera su gesso, Rovereto, Museo di Arte Contemporanea di Trento e Rovereto, VAF Stiftung; cera su gesso, Barzio, Museo Rosso; bronzo, New York, The Museum of Modern Art, inv. 673.1959; bronzo, Vienna, Museum Moderner Kunst, inv. 49.P
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200827704
- NUMERO D'INVENTARIO 2027
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma
- ENTE SCHEDATORE Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma
- DATA DI COMPILAZIONE 2007
- ISCRIZIONI in basso a destra - M. Rosso - firmato - italiano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0