Ritratto di Nerina Badioli. ritratto

dipinto, ca 1866 - ca 1866
Puccinelli Antonio (castelfranco Di Sotto-pisa 1822/firenze 1897)
Castelfranco di Sotto-Pisa 1822/Firenze 1897

ritratto femminile

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA Olio su tela
  • ATTRIBUZIONI Puccinelli Antonio (castelfranco Di Sotto-pisa 1822/firenze 1897)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo delle Belle Arti
  • INDIRIZZO Viale delle Belle Arti 131, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto ritrae Nerina Badioli, sorella della seconda moglie del pittore, Adelaide Badioli: fu scoperto da Emilio Cecchi nel dicembre 1926, il quale ne parlò per la prima volta in un articolo per il periodico "Vita artistica" del febbraio 1927 ("Un ritratto dipinto da A. Puccinelli", pp. 37-39). Nello stesso testo, oltre ad identificare il personaggio ritratto, Cecchi afferma di aver rintracciato l'opera nella collezione di Mario Galli a Firenze: essa era in precedenza appartenuta alla signora Margherita Ruffino Badioli, madre dell'effigiata, per poi passare ad Adelaide Badioli Puccinelli e, infine, ad un non specificato negoziante di Prato.La tela è stata attribuita da Cecchi al periodo 1865-70, in particolare al 1866, anno del matrimonio di Puccinelli con Adelaide Badioli, sulla base del confronto tra l'acconciatura della modella con quelle delle figure femminili nella celebre "Rotonda dei bagni Palmieri" di Giovanni Fattori (1866; Firenze, Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti). Tale datazione è confermata anche da Durbè, nel catalogo ragionato dell'opera di Puccinelli, (cfr. Durbé, 1997, p. 164). Tuttavia, pur accettando l'identificazione dell'effigiata in Nerina Badioli, è opportuno sottolineare che la stessa aveva nel 1866 circa 11 anni (era nata il 25 dicembre del 1855): sarebbe dunque possibile, a giudicare dalle fattezze della giovane, una datazione di qualche anno più tarda, al 1870 circa.In quel periodo, Puccinelli si divideva tra Bologna, presso la cui Accademia aveva assunto la cattedra di pittura, e Firenze, residenza di Adelaide Badioli. Durante l'estate soggiornava nella campagna di Longino, nei pressi di Pistoia, dove avrebbe eseguito il ritratto in esame (cfr. Cecchi, op. cit.).Nell'esecuzione Puccinelli si allontana dagli schemi puristici adottati in opere di analogo soggetto come "La Nobildonna Marrocchi" (Firenze, Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti), preferendo ad essi una pennellata più larga e veloce, affine alle ricerche coeve dei Macchiaioli (cfr. Durbé, ibidem). Tale immediatezza esecutiva sarebbe da attribuire ad un "momento di allegria familiare", come testimonia la "giocosa spezzatura della firma come in due cognomi: A. PucciNelli" (Cecchi, op. cit., p. 37).L'opera si lega, soprattutto stilisticamente, ad altri ritratti femminili di dimensioni ridotte, tra cui "Giovane donna" (Lucca, collezione privata; ripr. Durbé, 1997, p. 59. Si noti, in particolare, la resa delle palpebre), "Fanciulla con scialle" (collezione privata; ripr. Durbé, 1997, tav. 28) e "Ritratto di signora" (Pistoia, Museo Civico; ripr. Durbé, 1997, tav. 112)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà dello Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200827510
  • NUMERO D'INVENTARIO 2795
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma
  • ENTE SCHEDATORE Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma
  • ISCRIZIONI Firmato in basso a sinistra - A.Puccinelli -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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