Bove sulla spiaggia. scena di genere

dipinto, 1864 - ca 1867

Paesaggio maarino con bue e carro rosso in secondo piano

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA Olio su tela
  • ATTRIBUZIONI Abbati Giuseppe (napoli 1836/firenze 1868)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo delle Belle Arti
  • INDIRIZZO Viale delle Belle Arti 131, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto, appartenuto alle collezioni di Angelo Cheloni, Mario Galli, e in seguito Luigi Sambalino, da cui è stato acquistato dallo Stato, testimonia il periodo di assidua frequentazione da parte Abbati, a partire dal 1861, della tenuta di Diego Martelli a Castiglioncello (cfr. D. Martelli, 1952, pp. 219, 223). Il pittore di origine napoletana fu tra i primi ad essere attratto dalle teorie sulla macchia portate avanti in primis da Signorini e Cabianca e partendo da queste premesse, intorno al 1867, formulerà la sua "teoria dei bianchi" che studierà soprattutto nei soggetti dei bovini al pascolo, verosimilmente su stimolo dell'opera di Fattori, come evidente nel presente dipinto. Quest'ultimo rappresenta il risultato delle sperimentazioni condotte in aperta campagna e nelle proprietà di Martelli nei primi anni sessanta in compagnia di Lega, Borrani, Sernesi e Signorini, con i quali in seguito formerà anche la cosiddetta Scuola di Piagentina, in cui erano predilette letture intimistiche ed elegiache della natura e del quotidiano rispetto alle sperimentazioni più ardite sulla luce e sulla resa verosimile dal dato fenomenico tipica invece del circolo di Castiglioncello. Sintetizzando i modi di sentire di entrambe le scuole, Abbati realizza un dipinto dominato dalla solitaria e quasi monumentale figura del bove che occupa esattamente il centro della tela, dimostrando allo stesso tempo grande attenzione alla resa della luce che si posa matericamente sul dorso dell'animale e alla natura circostante in cui è messa in risalto l'orizzontalità dei diversi piani (il cielo, il mare, la spiaggia, lo stagno) interrotta di quando in quando dale figure degli animali o dai cespugli in primo piano.La data del 1864 iscritta nel verso del dipinto, ma sicuramente non autografa, è generalmente accettata proprio sulla base delle qualità formali dell'opera in sintonia con altri lavori coevi: esso si situa cronologicamente subito dopo la "Marina di Castiglioncello" e il "Lido con bovi al pascolo" (cfr. Firenze 1976, n. 91 e 82) databili intorno al 1863, e certamente precedente a "Carro e buoi nella Maremma Toscana" e "Bovi al carro" , (in Firenze 1976, nn. 130-104) eseguiti nel 1867, nel momento di maggior tangenza con la ricerca pittorica di Fattori e di maggior predilezione per il soggetto bovino, in cui lo studio della luce riflessa dal manto bianco degli animali raggiunge la massima espressione
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà dello Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200827464
  • NUMERO D'INVENTARIO 2266
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma
  • ENTE SCHEDATORE Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma
  • ISCRIZIONI in basso a destra - 114 - Galli Mario - a matita -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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