Storie di Santi. Annunciazione. Crocifissione
decorazione pittorica,
ca 1428 - ca 1431
Tommaso Di Cristoforo Fini Detto Masolino Da Panicale (e Aiuti)
1383 (?)/ 1440 ca
Personaggi: Madonna; San Gabriele Arcangelo; San Cristoforo; Apostoli; Evangelisti; Padri della chiesa; Sant'Ambrogio; Cristo; Santa Caterina
- OGGETTO decorazione pittorica
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ATTRIBUZIONI
Tommaso Di Cristoforo Fini Detto Masolino Da Panicale (e Aiuti)
- LOCALIZZAZIONE Roma (RM)
- INDIRIZZO Europa, ITALIA, Lazio, RM, Roma, Roma (RM)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La cappella di Santa Caterina è uno dei primi esempi di committenza quattrocentesca, eseguita dopo che le lotte all' interno del papato si erano concluse con l'elezione di Martino V (1471). Si tratta di un'opera che ha subito molti restauri nel corso dei secoli, a causa dell' umidità presente nelle pareti che ha distrutto in parte gli affreschi. Le prime notizie dell' opera si trovano in Vasari (1550, 1568) che attribuisce l'esecuzione della Crocifissione e delle storie di Santa Caterina a Masaccio, senza citare quelle di Sant'Ambrogio. Il primo studioso a mettere in dubbio il testo vasariano è stato il Lanzi (1795-1796), senza peraltro riuscire a interrompere la catena di attribuzioni in favore di Masaccio degli studiosi successivi. Zahn (1896) avvicina per la prima volta gli affreschi della cappella di Santa Caterina a quelli del Battistero di Castiglione Olona, ascrivendo così l' opera in esame a Masolino. Tale ipotesi trova d'accordo Reumont (1870) che definisce anche la figura del committente, il cardinal Branda di Castiglione, titolare di San Clemente dal 1411 al 1417; Lubke (1870), seguito da altri studiosi, indica come esecutore Masolino, ritenendo che il committente dei dipinti fosse Enrico di Alloiso, titolare della chiesa tra il 1446-1450, e data la cappella entro questo termine, riscontrandovi inoltre influenze degli affreschi di Pisanello eseguiti in San Giovanni in Laterano (1428-1432). Lo studioso individua inoltre la fonte esatta delle storie di S. Ambrogio nella vita del santo di Diacono Paolino, trascritta nella Leggenda Aurea. Schmarsow (1895-1899) insiste nell' attribuzione a Masaccio riconducendo però la committenza a Branda di Castiglione. Per Toesca (1908) l'intervento di Masolino in San Clemente, in linea con la sua produzione precedente (Cappella Brancaccio) e successiva (Castiglione Olona) è databile al 1428, al suo ritorno dall' Ungheria e il 1431, anno in cui il Branda lascia il titolo di San Clemente. Tra i critici che hanno trattato l'argomento la proposta più interessante è quella di Pantini (1904, 1908) che nota una discrepanza stilistica della scena di S. Caterina al tempio e nella conversione della Regina, attribuendola all' intervento di un altro artista, lo stesso a contrapprre due gruppi di critici: il primo attribuisce l'opera a Masaccio (Van Marle, 1928; Salmi, 1932; Trenker, 1932; Pittalunga, 1935), l'altro a Masaccio (Escher, 1992; Bode, 1923, Vitzhum, 1926; shmarsow, 1928; Oertel, 1933). Altri studiosi si trovano a metà strada e attribuiscono alcune parti dell' affresco a Masaccio: Venturi (1925) gli ascrive la Crocifissione, Di Nardo (1930), l'Annunciazione, il S. Cristoforo, la Crocifissione, l'infazia di S. Caterina e la Disputa dei Dotti; per Lindberg (1931) è di Masaccio il paesaggio e i crocifissi della Crocifissione, l'Annunciazione, mentre il S. Cristoforo risulta essere il frutto di una collaborazione tra lo stesso Masaccio e Masolino. Nel saggio fondamentale di Longhi (1940) si afferma che i due artisti sarebbero andati insieme a Roma nel 1425 per dipingere la cappella di S. Caterina. Pinelli (1986) sulla base della scarsa documentazione esistente, afferma che Masolino arriva a Roma nel maggio del 1428, dopo il suo viaggio in Ungheria durato da 1425 al 1427. Successivamente sarà raggiunto da Masaccio che muore dopo poche settimane, in tempo soltanto per dipingere lo scomparto con i Santi Girolami e Giovanni Battista del polittico di Santa Maria Maggiore, eseguito da Masolino. Per lo studioso la cappella di Santa caterina è un' opera complessivamente di Masolino. Più difficile è invece stabilire se nello sfondo della Crocifissione sia presente Masaccio o se si tratti invece, più semplicemente, della sua influenza su Masolino. Nella decorazione della cappella, Masolino si è giovato direttamente degli spunti all' antica che gli provenivano direttamente da Roma e non più mediati dal classicismo ghibertiano. Lo studioso ritiene probabile che la cappella in esame fosse stata destinata dal Cardinale Branda al collegio degli studenti poveri da lui fondato. con questo elemento in più sembra consolidarsi l'ipotesi che Masolino vi abbia lavorato tra il 1428 ed il 1431. Padre Boyle nella sua piccola guida Su san Clemente (1989) suddivide le posizioni degli studiosi in due gruppi fondamentali, affermando che quella sostenuta dalla maggior parte dei critici ritiene che gli affreschi siano stati eseguiti tra il 1428 ed il 1431 e che la scena della Crocifissione appartenga alla datazione più antica. Per la bibliografia cfr. L. Boyle, San Clemente, Roma 1989, pp. 34-37
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
detenzione Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200757844-0
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Lazio
- DATA DI COMPILAZIONE 1993
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2005
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0