monumento funebre,
ca 75 - ca 99
Bregno Andrea (1418-1421/ 1503-1506)
1418-1421/ 1503-1506
Basamento con iscrizione e stemmi laterali; cornice marmorea costituita, lateralmente, da due pilastri decorati con candelabre e con capitelli corinzi e da due colonne; sarcofago;architrave decorato, sui bordi esterni da ovoli, e, all' interno, da un fregio di cherubini e palmette; cimasa con angeli sorreggenti un clipeo in cui è collocato lo stemma del cardinale
- OGGETTO monumento funebre
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ATTRIBUZIONI
Bregno Andrea (1418-1421/ 1503-1506)
- LOCALIZZAZIONE Roma (RM)
- INDIRIZZO Europa, ITALIA, Lazio, RM, Roma, Roma (RM)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il monumento si presenta di particolare interesse non tanto per la sua speificità di manufatto quattrocentesco, ma perchè presenta nella sua struttura, due colonnine con capitelli di riporto. Essi sono stati attribuiti, sulla base dell' iscrizione sul cordolo del capitello di destra, a maestranze bizantine del VI secolo e si è ritenuto che appartenessero ad un ciborio del presbyter Mercurio (il futuro Giovanni VI, 523-533). F. Guidobaldi si è occupato del monumento funebre in relazione alle colonnine e ai capitelli che vi sono stati reimpiegati. Lo studioso riporta la fortuna critica relativa ai manufatti in esame, peraltro interessata esclusivamente alla lavorazione dei capitelli, attribuiti al VI secolo e considerati, nella loro composizione originaria, come parte di un ciborio donato dal presbyter Mercurius, eseguito in ambito costantinopolitano di età protogiustinianea. Lo studioso mette in rilievo che il primo ad occuparsi delle colonnine è stato Cattaneo (1889) che ne rileva, più genericamente, la squisita fattura classica. Guidobaldi, dopo un' analisi differenziata per ciascun manufatto, arriva alla conclusione che le due colonnine (di marmo di Carrara, materiale non utilizzato in ambito costantinopolitano) sono da considerarsi come un'unica colonna, sezionata a metà, eseguita in ambito romano nell' ultimo quarto del I secolo. In occasione del suo reimpiego nel VI secolo, tale opera sarebbe stata rilavorata dalle stesse maestranze bizantine che avrebbero eseguito i capitelli. Essi, pur essendo stati eseguiti in marmo lunense, e quindi sicuramente di matrice romana, devono essere analizzati separatamente. Il capitello a sinistra oltre a presentare una lavoarzione raffinatissima ed elegante, si differenzia fortemente da quello di destra per la sua decorazione. Tale diferrenza fa ritenere allo studioso che i due capitelli, pur eseguiti nello stesso ambito e nello stesso periodo, dovevano assolvere a diverse funzioni. Guidobaldi, inoltre, sottolinea che l'iscrizione che compare sul collarino del capitello si riferisce al dono offerto da Mercurio a San Clemente. Nelle conclusione del saggio, Guidobaldi si interroga anche sulla collocazione originaria delle colonnine e dei capitelli, escludendo l'ipotesi ottocentesca che li considera parte di un ciborio, ma proponendo, in forma fortemente dubitativa, per la mancanza di fonti attendibili, la loro appartenenza ad una"pergula". cfr. F. Guidobaldi, I capitelli e le colonnine riutilizzati nel monumento funebre del cardinal Venerio, in "San Clemente Miscellany 4" n. 2, pp. 13-66
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
detenzione Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200757837-0
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Lazio
- DATA DI COMPILAZIONE 1993
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2005
- ISCRIZIONI sul basamento - ANTONIO JACOBO VENERIO RACHANATEN TT S. CLEMEN/ TIS PRAESBITERO CARDINALI EPO CONCHEM MAGANIMITATIS/ CONSTANTIE SEVERITATIS FIDEI INTEGRITATIS EXEMPLO/ CVNCTIS IN ROMANA CVRIA HONIRIBVS AC IN OMNIBVS/ PENE OCCIDENTIS ORIS MIRA GRTIA FELICISS SUCESSV/ LEGATIONE PERFVNCTO IN CADINALEM OB MERITA TOTIVS/ SENATVS SVFFAGIIS ASSVMPTO XISTVS IIII PONT MAX B. P./ ANNVM AGENS LVII. III./ NON AVG. AN. SAL. MCCCCLXXIX. IN PATRIA DECESSIT - a solchi - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0