Campagna romana. paesaggio

dipinto, ca 1870 - ca 1870

paesaggio dell'agro pontino con figure

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA Olio su tela
  • MISURE Altezza: 53.5
    Larghezza: 127.5
  • ATTRIBUZIONI Vertunni Achille (1826/1897)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo delle Belle Arti
  • INDIRIZZO viale delle Belle Arti, 131, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Vertunni dipinse una prima "Campagna Romana" nel 1856, subito dopo aver esposto la "Pia dei Tolomei", consacrando il passaggio dalla pittura di storia a quella di paese. Tuttavia, la stessa "Pia" rappresenta una storia narrata in un vasto paesaggio, il che è testimone del forte interesse che quest'ultimo ha rivestito fin dagli esordi della carriera del pittore. Del resto la sua formazione è avvenuta al fianco di Domenico Morelli e Filippo Palizzi, dei quali egli sembra rappresentarne, all'inizio della sua attività e con giusto equilibrio, una sintesi, salvo avere maggior interesse, successivamente, per la pittura del secondo. Se "Le Paludi Pontine" del 1861 segnarono un primo traguardo nel percorso del paesaggismo tout-court di Vertunni, il dipinto in esame - che rappresenta sempre un brano dell'agro pontino, evidente dalla sagoma del Circeo distinguibile in lontananza, e ascrivibile secondo la critica al 1870 ca. - segna una maggiore attenzione al vero e al naturalismo di marca palizziana che raggiunse esiti più estremi alla fine degli anni Settanta con dipinti tipo "Maccarese" (Milano, Galleria d'Arte Moderna). Rispetto al dipinto torinese, con cui condivide l'ariosità dell'orizzonte e la cura nella resa atmosferica, nella tela in esame la presenza delle figure della mamma col bambino, stanti al centro, denota una attenzione agli aspetti più pittoreschi della campagna romana che furono tipici del paesaggismo laziale. È esattamente in dipinti come questo che si fa evidente il debito che il paesaggismo romano ebbe nei confronti di Vertunni il quale, con il suo trasferimento nell'Urbe, scalzando definitivamente il paesaggismo di marca romantica di cui Alessandro Castelli al tempo era il leader, diede un forte impulso a rinnovarsi in senso verista, più di quanto poté Nino Costa. Proprio quest'ultimo, nonostante disprezzasse l'uso commerciale che Vertunni faceva della sua pittura, ne riconosceva comunque l'importanza nello sviluppo di una nuova sensibilità nei confronti del vero
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200491717
  • NUMERO D'INVENTARIO 1047
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma
  • ENTE SCHEDATORE S 51
  • DATA DI COMPILAZIONE 1997
  • ISCRIZIONI in basso a destra - A. Vertunni Roma -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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