Coro greco. scena antica

dipinto, ca 1875 - ca 1877
Netti Francesco (santeramo In Colle, Bari, 1832 / 1894)
Santeramo in Colle, Bari, 1832 / 1894

tempio greco con danzatrici

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA Olio su tela
  • MISURE Altezza: 75.5
    Larghezza: 198
  • ATTRIBUZIONI Netti Francesco (santeramo In Colle, Bari, 1832 / 1894)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo delle Belle Arti
  • INDIRIZZO viale delle Belle Arti, 131, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Esponente di grande rilievo della cultura artistica pugliese e napoletana del secondo Ottocento, Francesco Netti è noto soprattutto come critico d'arte. Tuttavia, a partire dal 1980, anno della sua prima mostra monografica tenutasi alla Pinacoteca Provinciale di Bari, anche la sua produzione pittorica è stata rivalutata. Dopo il periodo di formazione all'Istituto di Belle Arti di Napoli (1855) e i soggiorni a Roma (1856-59) e a Parigi (1866-1870), Netti si stabilì a Napoli, affermandosi come pittore di genere con temi di vita contemporanea, ma anche con scene ispirate al mondo greco-romano, in gran voga in ambito internazionale e nei circoli artistici partenopei (cfr. Di Majo, 2006, p. 224). Il dipinto della Galleria Nazionale d'Arte Moderna è una variante della grande tela intitolata Coro antico che esce dal tempio (Napoli, Accademia di Belle Arti), presentata con successo all'Esposizione Nazionale di Napoli nel 1877. Per la teoria di donne a passo di danza, Netti prese spunto da un noto fregio proveniente da una tomba della necropoli di Ruvo (oggi conservato a Napoli, al Museo Archeologico Nazionale); il tempio di Nettuno a Paestum, invece, ispirò le poderose colonne doriche raffigurate nel dipinto. Rientrano nel medesimo soggetto di Coro greco altri studi di grandi dimensioni, tra cui Festa greca della Galleria Nazionale d'Arte Moderna (cfr. scheda NCTN 00491575) e Coro di danza antica (Bari, collezione privata). Tra le varie versioni, l'opera in esame è quella con le proporzioni più strette ed allungate: infatti, le grandi colonne doriche, poggianti su una base di soli due gradini, sono tagliate ampiamente dal margine superiore della tela. Una ulteriore accentuazione orizzontale della composizione è ottenuta con l'inserimento delle mura della città, motivo al quale l'artista rinunciò nelle altre varianti (cfr. Farese Sperken, 1980, p. 50).Nel 1975 il dipinto è stato sottoposto ad un intervento di restauro; è stata eseguita la rifoderatura dell'opera, con montaggio su nuovo telaio ligneo estendibile, la pulitura della superficie pittorica e l'asportazione di vecchi ritocchi dovuti ad un precedente restauro
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200491574
  • NUMERO D'INVENTARIO 5629
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma
  • ENTE SCHEDATORE Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma
  • DATA DI COMPILAZIONE 1997
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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