Quo usque tandem. scena storica romana

dipinto, ca 1881 - ca 1888

folla di personaggi, riuniti nell'aula del Senato dell'Antica Roma, che ascoltano l'arringa di Cicerone; in primo piano, verso destra, siede la figura isolata di Lucio Sergio Catilina

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA Olio su tela
  • ATTRIBUZIONI Maccari Cesare (siena 1840 / Roma 1919): esecutore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo delle Belle Arti
  • INDIRIZZO Viale delle Belle Arti 131, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Entrato nel 1856 nello studio dello scultore Tito Sarrocchi (Siena 1824 / 1900) , il senese Cesare Maccari fu avviato nella pittura da Luigi Mussini (Berlino 1813 / Siena 1888). Stabilitosi a Roma nei primi anni settanta dell'Ottocento, eseguì le figure di David e Mosè (1871 circa) per la chiesa di Santa Francesca Romana e dipinse, dal 1871 al 1873, la cappella del Sudario, proprietà della famiglia reale. Fu il vincitore del concorso, bandito nel 1879 e concluso nel 1881, per la decorazione del Salone delle Adunanze di Palazzo Madama a Roma, sede del Senato Italiano. Tale compito prevedeva l'esecuzione di affreschi illustranti episodi esemplari della storia del Senato dell'Antica Roma. Maccari eseguì nella fase preliminare dell'impresa, protrattasi fino al 1888 (anno dell'inaugurazione), numerosi studi preparatori, la cui importanza è confermata dal fatto che essi vennero presentati all'Esposizione di Parigi del 1889 e occuparono una sala nella mostra di "In Arte libertas" del 1890 (cfr. Damigella, 2007, p. 230). L'opera in esame costituisce uno dei tre lavori preparatori per l'affresco raffigurante Marco Tullio Cicerone nel momento in cui accusa Lucio Sergio Catilina (organizzatore, nel 63 a.C., di una congiura contro il Senato) di aver tradito la patria e pronuncia le celebri orazioni Catilinarie. Infatti, "Quo usque tandem abutere, Catilina, patientia nostra?" (Fino a quando, Catilina, abuserai della nostra pazienza?), da cui deriva il titolo dell'opera di Maccari, è l'incipit della prima Catilinaria. Il presente bozzetto, donato, come indica la dedica in esso contenuta, dall'autore a Primo Levi (Ferrara 1854 / Roma 1917, giornalista di idee liberali), è di particolare interesse in quanto tiene conto della conformazione della parete del Salone delle Adunanze; infatti, la porta reale che in quella stessa parete si apre viene integrata nella scena dipinta.Nel catalogo delle vendite dei dipinti di Cesare Maccari (Roma, 1921, cat. n. 19 e n. 21) figurano un altro studio ad olio su tela ed un acquerello raffiguranti il medesimo soggetto del bozzetto appartenente alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200489505
  • NUMERO D'INVENTARIO 1213
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma
  • ENTE SCHEDATORE Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma
  • ISCRIZIONI al centro, verso destra - Al mio carissimo amico / Primo Levi in segno di affetto / Cesare Maccari -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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