Chiusa da una balaustrata in marmi policromi, la cappellina ha all'altar maggiore una copia ottocentesca dello Sposalizio della Vergine di Carlo Maratta, come pure alla parete destra a causa della perdita degli originali dal tempo dell'occupazione napoleonica. Alla parete sinistra La fuga in Egitto è quella dipinta dal Maratta, che concluse i lavori nel 1652. Sopra la chiave di volta affresco del Maratta raffigurante due putti e lo stemma della famiglia irlandese Sherlock, della quale si trova il monumento funerario alla parete sinistra. Lo stemma si ripete nella botola al centro e sull'arco di ingresso. Anche la cupola e le lunette sono opera del Maratta, mentre i pennacchi recano iscrizioni con motti. L'altare è in marmi policromi pregiati e centralmente trova riprodotta una croce raggiata
- OGGETTO decorazione
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MATERIA E TECNICA
Marmo
Stucco
- AMBITO CULTURALE Ambito Italia Centrale
- LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Isidoro
- INDIRIZZO Europa, ITALIA, Lazio, RM, Roma, Roma (RM)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La cappella fu voluta da Flavio Alaelona che incaricò il pittore Carlo Maratta, appena ventisettenne, della decorazione, che, secondo il Belloli, era conclusa nel 1652. Nel 1650 Maratta si afferma a Roma con la pala per San Giuseppe dei Falegnami e fino al 1660 saranno gli anni più pieni della sua attività. Subito dopo il 1650 (quindi nel momento in cui è attivo nella cappella) si accosta all'arte del Lanfranco densa di riferimenti emiliani. Nel 1848 la cappella passò di patronato alla famiglia Sherlock di Waterford (Irlanda). E' sepolta qui Isabella Ball Sherlock. Cfr.: Aedan Daly, S. Isidoro, Roma 1971, p. 40
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200256572-0
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Lazio
- DATA DI COMPILAZIONE 1991
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2005
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0