Nell'arco d'ingresso i pilastri sono decorati da specchiature mistilinee, l'archivolto da aquile araldiche e festoni e, in chiave, da uno scudo in rilievo, coronato e con blasone. Sul sottarco cornici modanate racchiudono campi mistilinei in cui risaltano putti e festoni e, al centro, tracciano uno scomparto cruciforme. Analogo è il decoro del sottarco d'altare, nel quale oltre ai festoni compaiono aquile araldiche e figure ammantate in adorazione della croce; sui pilastri che lo sorreggono si dispongono scomparti quadrati, contenenti candelabri incrociati e una testa femminile velata, ovali con personificazini allegoriche e campi rettangolari con festone centrale. Al centro della cupola è dipinto Dio Padre benedicente racchiuso entro un anello di cherubini dal quale parte un reticolo di nervature in stucco, incrociate a formare dei rombi che contengono serafini e cherubini dorati. Il tamburo (segue in ANNOTAZIONI)
- OGGETTO decorazione plastico-pittorica
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ATTRIBUZIONI
Muziano Girolamo Detto Girolamo Da Brescia (1528/ 1592): disegnatore
De Rossi Sebastiano (notizie 1586-1589): esecutore
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Del Duca Giacomo
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Maria in Ara Coeli
- INDIRIZZO piazza Venezia, Roma (RM)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La cappella venne costruita fra 1564-1565 per Alessandro Mattei sul sito di un antico ingresso laterale. Da documenti di archivio risulta l'intervento di Giacomo Del Duca, sulla cui portata tuttavia la critica non si è trovata concorde. A lui certamente va ascritto il progetto architettonico e secondo alcuni anche quello della decorazione a stucco che venne eseguita dallo stuccatore De Rubeis (Schwager, 1967; Benedetti, 1973). Più credito ha avuto tuttavia la proposta di assegnare la decorazione plastica a Girolamo Muziano, al quale il figlio di Alessandro, Ciriaco, commissionò i dipinti parietali (Heideman,1982). Entro il 1686, come testimonia il Titi, la cappella venne restaurata dall'architetto Tommaso Mattei, che ritoccò vari stucchi e aprì la finestra nel tamburo. Infine nel 1847, come ricorda anche una lapide pavimentale, Carlo Teodoro Antici marito di Marianna Mattei, fece restaurare il sacello, inserendo sui pennacchi gli stemmi al posto degli originari dipinti del Muziano, che secondo il capitolato dovevano raffigurare i Quattro Evangelisti (Bevilacqua ,1993, con bibliografia precedente). La cappella ha subito un restauro fra 1995 e 1997 a cura della SBAS RM, che ha modificato le condizioni in cui era il decoro al momento della schedatura, in particolare nella coloritura degli stucchi e nei motivi con cui è ornato il tamburo
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200248600
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Lazio
- DATA DI COMPILAZIONE 1980
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DATA DI AGGIORNAMENTO
1984
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0