cattedra episcopale - ambito laziale (prima metà, inizio sec. XIII, sec. XX)

cattedra episcopale,

La cattedra marmorea poggia su un basamento costituito da due gradini ed è sostenuta da due leoni accovacciati. Il montante dei braccioli è ornato da una fascia musiva di marmi policromi (porfido, serpentino, pavonazzetto, giallo antico). Il postergale è delimitato da una fascia musiva analoga, che include una cornice scolpita con motivo di foglie d'acanto, nello specchio torna una cornice cosmatesca

  • OGGETTO cattedra episcopale
  • MATERIA E TECNICA MARMO BIANCO
    marmo/ mosaico
  • AMBITO CULTURALE Ambito Laziale
  • LOCALIZZAZIONE Ferentino (FR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La cattedra è il risultato di un rimontaggio effettuato nell'ambito dei restauri del 1904-1907, come si legge nella relazione dei lavori di quegli anni (Sop. ai Monumenti, fascicolo 620, Archivio dei Cerchi). Soltanto alcuni dei pezzi sono originali. In particolare nel postergale sono stati inseriti due frammenti di corrimano che, per l'affinità del modulo decorativo - mosaico e foglie d'acanto lavorate a trapano - con i pilastrini erratici della Cattedrale e con analoghi frammenti conservati nell'Avancorpo dell'Acropoli Carceri di S. Ambrogio, sembrano appartenere tutti alla distrutta schola cantorum. Questa, sopraelevata, si estendeva dalla zona presbiteriale sino a metà della navata centrale, come testimonia il gradino tuttora presente in quel punto, e doveva risalire ai primi decenni del XIII secolo. Della stessa epoca, e forse parti del medesimo arredo, sono pure i due leoni inseriti a sostegno dei braccioli della cattedra. Essi erano elementi frequentemente usati nelle suppellettili liturgiche, per il loro potere apotropaico e per il carattere simbolico ambivalente, in quanto simboli della resurrezione e del paganesimo vinto ed asservito (come si ricava dal De liturgia Gallicana del Mabillon, Parigi 1865, p. 355). In particolare nei secoli XII e XIII i simboli tratti dall'antichità classica, come appunto i leoni, venivano connessi alle istanze della renovatio Romae, sostenute dalla Santa Sede. I due leoni sono probabilmente da ascrivere all'epoca del secondo intervento cosmatesco all'interno della Cattedrale, risalente ai primi decenni del XIII secolo. La loro iconografia è del tipo "antichizzante", caratteristico della produzione cosmatesca, assieme al tipo di ispirazione egiziana, a partire dal terzo decennio del secolo e per circa un quarantennio. Questa iconografia del leone dall'aspetto aggressivo, le fauci spalancate, la fronte aggrottata e gli occhi dall'espressione minacciosa, è accostabile a quella del contemporaneo esemplare del portale di S. Lorenzo in Lucina ed è anche tipologicamente accostabile al più tardo leone del Vassalletto posto a sinistra della Cattedra del Duomo di Anagni
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200241086
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio (con esclusione della citta' di Roma)
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Lazio
  • DATA DI COMPILAZIONE 1986
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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