La Geometria

dipinto,

La figura femminile è in piedi, su un piedistallo entro una finta nicchia dipinta: tiene con la mano destra un compasso e volge in alto il capo coperto da un velo. indossa una veste bianca e mantello verde

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Rossetti Cesare (notizie 1593-1644): esecutore
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Cesari Giuseppe Detto Cavalier D' Arpino
    Cesari Bernardino
    Federico Zuccari
    Guerra Giovanni
    Taddeo Zuccari
  • LOCALIZZAZIONE Frascati (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Vista l'inconsistenza dell'ipotesi che vedeva il ciclo di questa sala eseguito dallo Zuccari, (Seghetti,1906) ipotesi che ha determinato anche la denominazione della sala come "degli Zuccari", la critica si è sempre orientata sul Cavalier d'Arpino e sulla sua cerchia. (Di Domenico Cortese, 1966, Tarditi, 1980)Rottgen nel 1977 optava per Bernardino Cesari mentre la Coliva (1990) proponeva il nome di Giovanni Guerra notando stringenti analogie compositive fra gli affreschi tuscolani e i fregi del Palazzetto Cenci a Roma. Recentemente la Guerrieri Borsoi (2000) ha proposto il nome di Cesare Rossetti, pittore della squadra arpinesca molto attivo sotto il pontificato di Sisto V. Attraverso una serie di confronti con le opere certamente documentate del pittore, come le storie di Santa Barbara nell'omonima cappella in Santa Maria alla Traspontina, alcune scene nel ciclo di San Cesareo in Palazio, e la sala delle Virtù al Quirinale, la studiosa ha provato convincenti analogie stilistiche soprattutto nella leziosità con cui sono condotti certi lineamenti dei volti, le bocche socchiuse con forti macchie d'ombra, l'atteggiamento e la postura di molte delle figure femminili presenti nel ciclo tuscolano e nei cicli sopra citati. L'opera dovette essere commissionata da Giacomo Boncompagni,duca di Sora, figlio di Gregorio XIII, forse sollecitato dal lavoro che il Cavalier d'Arpino aveva condotto tra 1602 e 1603 nella villa Albobrandini a Frascati per il cardinal Pietro. Probabilmente il Cesari, originario di Arpino e al colmo della sua fortuna professionale, fu chiamato per quest'impresa dal suo Duca, Giacomo Boncompagni, e in seguito dirottò il lavoro al collaboratore Rossetti affidandogli interamente il cantiere, oberato, come era da molte commissione. Il ciclo a tema profano si svolge su tre registri con figure mitologiche, teste a monocromo di personaggi famosi, grottesche e festoni. Nel registro superiore compaiono anche dieci paesaggi.La figura di Apollo che suona il violino va riferita come complementare a quella delle Muse e delle Arti presenti nella sala, anche se la Borsoi ritiene questa figura femminile come personificazione della poesia. Tuttavia al ciclo sembra mancare un rigoroso progetto iconografico con specifici riferimenti e rimandi tra Muse,arti liberali e personaggi illustri. Questo fa supporre che l'artista abbia attinto in modo pedissequo ai repertori o a i cicli già esistenti rimanendo genericamente nel tema impostogli. La Guerrieri Borsoi ha rintracciato anche il precedente iconografico di questa figura nella Speranza incisa da J. Matham da un disegno del Goltrius
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200236593
  • ENTE SCHEDATORE Regione Lazio
  • DATA DI COMPILAZIONE 1977
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2001
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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