martirio di San Sebastiano
dipinto,
ca 1633 - ca 1633
Camassei Andrea (1602/ 1649)
1602/ 1649
Sul fondo di un paesaggio con rovine classiche è San Sebastiano mentre viene fustigato e nell'atto di volgere lo sguardo in alto verso due angeli porgenti corona e palma del martirio. Alla destra del santo tre personaggi di cui due colpiscono il martire con verghe mentre il terzo, riconoscibile come soldato, assiste alla scena. Alla sinistra di San Sebastiano un soldato lo tiene fermo con una corda legata al polso
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Camassei Andrea (1602/ 1649)
- LOCALIZZAZIONE Roma (RM)
- INDIRIZZO Europa, ITALIA, Lazio, RM, Roma, Roma (RM)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto fu commissionato ad Andrea Camassei da papa Urbano VIII nel 1633, secondo quanto testimoniato da due documenti datati al 16 marzo e al 16 aprile dello stesso anno. L'artista come stabilì il pontefice avrebbe dovuto provvedere a proprie spese al reperimento della tela e dei colori e avrebbe dovuto inserire nella composizione otto figure. Attualmente si può constatare che il Camassei non seguì fino in fondo le direttive ricevute poichè l'eleborazione del soggetto da parte del pittore omise l'ottavo personaggio. Un mutamento si riscontra inoltre, rispetto ad un disegno preparatorio conservato al Metropolitan Museum di New York, dove compaiono un terzo angioletto ed un altro soldato sulla destra. l'opera riveste particolare importanza sul piano iconografico. Di fronte ad una consolidata tradizione rappresentativa che mostrava San Sebastiano trafitto da numerose frecce, l'artista interpretò l'episodio meno noto, ma altrettanto determinante relativo alla fustigazione che causò la morte del santo. Questo momento della passione risulta essere meno raffigurato. Il dipinto originariamente posto sull'altare maggiore della chiesa, è stato recentemente collocato sulla parete sinistra, in seguito all'inserimento sull'altare maggiore di una lastra di cristallo che rende visibili gli affreschi medioevali dell'abside. Il Camassei, che godeva di buona stima presso i Barberini, segna in quest'opera il distacco stilistico dall'influenza di Domenichino per avvicinarsi all'opera di Pietro da Cortona. Data l'originalità iconografica del dipinto e considerando il suo cattivo stato di conservazione, si rende urgentemente necessario un appropriato restaro dell'opera
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200230397
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Lazio
- DATA DI COMPILAZIONE 1988
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2005
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0