visitazione

dipinto 1545 - 1545
Pino Marco (attribuito)
1517-1522/ post 1579

Personaggi: Maria Vergine; S. Elisabetta

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Pino Marco (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Roma (RM)
  • INDIRIZZO Europa, ITALIA, Lazio, RM, Roma, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il Mancini riferisce che Marco Pino "al primo arrivo" in Roma "giovane di 23 anni" dipinse la Visitazione, opera che gli dette gran riputazione, per la quale Michelangelo Bonarroti gli pose amore et pigliolo in protezione". Questa informazione, che si avvalora per l'importante giudizio critico michelangiolesco, fornisce una sicura indicazione per la cronologia del dipinto. E' noto, infatti, che l'artista, già a partire dal gennaio 1546 ricevette pagamenti per i lavori a castel S. Angelo e che in seguito operò nella chiesa a Trinità dei Monti (Previtali, 1978, p. 55) come collaboratore prima di Perin del Vaga e poi di Daniele da Volterra. Le commissioni per queste opere dimostrano ormai l'inserimento del pittore nel gruppo degli artisti toscani attivi a Roma e furono sollecitate probabilmente dal favorevole parere di Michelangelo sul dipinto di S. Spirito in Sassia, certamente già eseguito nel 1545 perchè risulta pendant della Conversione di San Paolo, così datata, collocata sul lato opposto della stessa parete d'ingresso. Erroneamente il Celio(1638), a proposito dell'autore di questo dipinto, riportò il nome di Matteo da Siena, ripetuto successivamente da tutte le altre guide; il Venturi (1933), ignorando le fonti e giudicando distrattamente, la riferì a Marcello Venusti; infine il Lavagnino (1962) confuso ulteriormente gli autori dei due dipinti en pendant, scambiando le attribuzioni e aggiudicando la Visitazione a Salviati e Riviale. Marco Pino, documentato a Siena quale garzone del Beccafumi negli anni 1537-42, giunto a Roma, lasciò con quest'opera una prova incredibile se si pensa ai suoi futuri sviluppi (Strinati 1979). Difatti, al di là della tipologia michelangiolesca delle figure, ingentilite alla Salviati (Borea 1962), la tavola è ricca di una gamma cromatica che da una parte rimanda alla scuola senese di stampo Beccafumiano e dall'altra anticipa quella grazia e quella furia che saranno propri all'attività seguente di Marco Pino. L'opera fu forse commissionata dal commendatore Francesco Landi, morto il 21 ottobre 1545, e messa in situ al tempo del successore A. Guidiccioni al quale sembrerebbe riferirsi lo stemma
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200217267-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Lazio
  • DATA DI COMPILAZIONE 1979
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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