miracoli di Santo Stefano

dipinto,

La scena si svolge all'aperto. Il centro della composizione è occupato dal Santo proteso a toccare con la destra un malato inginocchiato davanti a lui. Un gruppo di infermi occupa tutto lo spazio a destra della tela; uno di essi, in primo piano, avanza sulle stampelle. A sinistra è un gruppo di donne con bambini. Dietro Santo Stefano tre figure maschili: due conversano mentre l'altro è attento al miracolo che il Santo sta per compiere. Sullo sfondo, a sinistra, è un'architettura della quale si scorge l'alto basamento e l'inizio di un colonnato

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Benefial Marco (1684/ 1764)
  • LOCALIZZAZIONE Viterbo (VT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto fa parte di una serie di dieci tele poste inizialmente sotto le finestre della navata centrale e quella, di proporzioni maggiori, collocata sulla facciata interna al di sopra del portale, raffiguranti diversi fatti della vita dei Santi Lorenzo, Stefano, Giovanni Battista, Rosa. Esse andarono distrutte durante i bombardamenti dell'ultima guerra (1943-44), eccetto poche. Alcuni anni addietro (1966), la Cassa di Risparmio della Provincia di Viterbo ha acquistato i relativi bozzetti preparatori. Su uno di questi (Santa Rosa da Viterbo tra le fiamme) compare lo stemma di Adriano Sermattei, vescovo di Viterbo dal 1719 al 1731. Le tele furono, dunque, commissionate intorno alla metà del terzo decennio del XVIII secolo. Un confronto con altre tele di Benefial di questo periodo, convince maggiormente ad indicare una data fra il 1725 ed il 1727. La Paolini (M.G. Paolini, Quattro tele del Benefial a Monreale, in "Paragone" XVI, 1965, pp. 71 ss., nota 8), seguita dalla Borea ( E. Borea, in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma 1966, p. 467), indica il dipinto come San Lorenzo che distribuisce i beni della chiesa ritenendolo ipoteticamente porzione del quadro originariamente sul muro d'ingresso. Ipotesi indubbiamente errata, anche se il bozzetto relativo al San Lorenzo che distribuisce i beni (Viterbo, Museo Civico) presenta una composizione piuttosto analoga, soprattutto nella disposizione e tipologia di alcuni personaggi (per la foto: A.M. Clark, Manners and methods of Benefial, in "Paragone", XVII, 1966, n. 119, p. 27, nota 8). Il bozzetto relativo al dipinto in questione (Viterbo, Museo Civico) mostra qualità pittoriche che si possono facilmente paragonare ai modi tipici di Benedetto Luti o, comunque, richiama la pittura veneziana del '600 e dei primi del '700. Il dipinto presente in chiesa, inveve, è più raffinato nel colore e composto nell'insieme, secondo quanto si conveniva alla veste pubblica del quadro; da un punto di vista compositivo mantiene rapporti piuttosto evidenti con la produzione del Sacchi, o comunque di una cultura bolognese, mediata al Benefial dalle giovanili acquisizioni del linguaggio marattesco. Recentemente il dipinto è stato indicato dal Faldi come San Lorenzo guarisce gli ammalati (Restauri ed acquisizioni al patrimonio artistico di Viterbo, Viterbo 1972, p. 18. n.5). Si consulti: F. Noack, in Thieme Becker, Kunstler Lexicon, III, Leipzig 1909, p. 322; F. Noack, Marco Benefial ein Bahnbrecher des Klassizimus, in "Monatshefte fur Kunstkwissenschaft", XII, 1919, p. 126; A. Scriattoli, Viterbo nei suoi monumenti, Roma 1915-20, p. 137; I. Faldi, Il Museo Civico di Viterbo, Viterbo 1953
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200070555
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio (con esclusione della citta' di Roma)
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Lazio
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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