Madonna del Rosario con San Domenico e Santa Caterina da Siena

dipinto,

Il dipinto è contenuto entro una lineare cornice di marmo intornosi sviluppa un complesso apparato decorativo in stucco dorato conprezioso fastigio da cui partono i quindici ovali inghirlandati dirose colorate contenenti i Misteri del Rosario (vedi sch.nn.94-108)

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Barbieri Giovan Francesco Detto Guercino (1591/ 1666): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Osimo (AN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La pala fu commissionata al Guercino dal Vescovo di Osimo (1620ù1639)Cardinale Agostino Galamini per la chiesa di San Marco ad Osimo,denominata anche della Madonna del Rosario, e al tempo officiata daipadri Domenicani ordine al quale era appartenuto egli stesso; ma lamorte nel 1639 gli impedì di vedere l'opera da lui tantodesiderata; probabilmente il nome del Guercino gli fu suggerito dalpittore maceratese Compagnoni Sforza allora operoso ad Osimo; è notoche nel 1642 l'opera era compiuta, come si legge in Felsina Pittrice(C.C. Malvasia, 1678; II.,p.373; 1841,II,p.265); dal libro dei conti(Calvi A.,1808,p.98) si rileva che il 10 agosto 1641 venne pagata una"caparra" di 100 paoli sul compenso complessivo di 400, consegnata alGuercino dal Compagnoni per conto del Cardinale Galamini, in un'altranota all'anno 1643 invece indicato il saldo del pagamento e:" il dì 27 aprile dal sig.re cav.re Sforza Compagnoni si è ricevutoscudi di paoli trecento p[er] intier pagam.to del quadro del Santiss.mo Rosario fatto p[er] la chiesa del Santiss.mo Rosario della cit...di Osimo, quale danari fano di moneta di cento L. 1545 che sono scudi286 L 1 " (Calvi 1808, p. 104); i resoconti indicano che larealizzazione dell'opera si protrasse per diversi anni, dal momentoin cui fu commissionata, quindi prima del 1639, al saldo del pagamentonel 1643; tutto ciò trova la giusta risposta in due documentirivelatisi chiarificatori; il primo, conservato nell'Archivio dellaCuria di Roma è datato 20 giugno 1640 e vi si legge il nome delGuercino in relazione alla richiesta della pala per la cappella delRosario della chiesa di San Marco ad Osimo ed indica che in quelgiorno le autorit... ecclesiastiche gli richiesero un disegnopreparatorio del dipinto per avere la loro approvazione; l'altro,riguarda la testimonianza della visita dell'osimano Camillo Talleoniprima del 20 ottobre 1640 che, trovandosi nelle vicinanze di Cento,visitò lo studio del noto pittore e vi potèammirare il quadro(P. Zampetti, 1967, p. 27) o come sostengono alcuni il disegnopreparatorio (D. Mahonù N. Turner, 1989 p. 57) ordinato come eglistesso racconta:" della b.m. del nostro Cardinal vesco[vo]"; pertantola frase indicherebbe che il Cardinale prima di morire aveva avutodei contatti con il Guercino e ad aiutarlo potrebbe essere stato ilCompagnoni che, come suddetto, si adoperòper il pagamento; irallentamenti si spiegano con il fatto che morto il Cardinale (1639)ci fu una consequenziale pausa e quindi il disegno preparatorio(20 giugno 1640) servìai prelati di San Marco per rendersi conto diquale lavoro si trattava, il Talleoni vide l'opera appena iniziata il20 ottobre 1640; forse il primo pagamento avvenuto nell'agosto del1641 fu ritardato per problemi di assestamento delle finanze delCardinale ed infine nel 1642 l'opera era terminata e spedita da Centoad Osimo prima di settembre, quindi precedentemente al trasferimento aBologna del Guercino; il saldo del pagamento avvenne in ritardo nel1643 ma non sappiamo per quale motivo; il dipinto rappresenta laMadonna del Rosario un soggetto molto diffusosi negli anni dellacontroriforma; la Madonna è raffigurata seduta su un trono di nubi etiene in braccio GesùBambino, mentre genuflessi ai suoi piedi i duesanti Domenico e Caterina ricevono dalle loro mani il rosario; intornogli angeli spargono rose simboleggianti le Ave Marie del rosario;assistono alla scena alcuni santi tra questi, sulla sinistra, duegiovinette in preghiera potrebbero identificarsi con santa Tecla esanta Palazia; il dipinto appartiene all'ultima produzione del pittoreemiliano quando abbandonata l'accesa cromia degli anni giovaniliutilizza toni più smorzati e delicati in armonia con la pennellata ditocco, evidenti sono i richiami reniani; gi... qualche anno prima nel1637 il pittore emiliano aveva adottato lo stesso soggetto (Torino,Chiesa di San Domenico) ma nella pala osimana effettua unasemplificazione compositiva spostando l'attenzione principalmente sullafigura della Madonna, mentre i santi mantengono la loro naturaleumanit...; il restauro (anni '90) ha rilevato che si devono al Guercinosolo le figure della Madonna con Bambino, dei santi e dei quattroangeli, gli astanti sarebbero stati dipinti dall'assistente BartolomeoGennari, mentre la parte floreale dal fratello Paolo Antonio Barbieri;esistono due disegni preparatori della pala: uno conservato al TeylerMuseum di Haarlem (D. Mahon,1969 p. 138) dove le figure risultanoinvertite, l'altro nelle collezioni inglesi a Windsor Castle (D. MahonùN. Turner,1989, pp.57ù58 fig.103)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100273030
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ancona e Pesaro e Urbino
  • ENTE SCHEDATORE Regione Marche
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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