iconostasi di Girolomini Federico (sec. XX)

iconostasi, post 1904 - ca 1908

La struttura muraria si innalza al di sopra dell'altare maggiore e alla base si apre verso il retrostante coro con due porticine laterali. Sopra di esse corre una fascia decorata con tondi e losanghe con motivi a rilievo. Il paramento murario superiore è tripartito verticalmente da ampi pilastri aggettanti decorati da un doppio ordine di colonnine binate. Gli scomparti mostrano terminazioni a timpano con cornici sporgenti e, in quello centrale, con archetti pensili. Pinnacoli e volute vegetali orlano il coronamento, alternandosi a cinque sculture a tutto tondo. La diversificata tinteggiatura delle superfici in bianco, grigio e rosso conferisce all'insieme l'idea di una finta decorazione ad intarsio lapideo

  • OGGETTO iconostasi
  • MATERIA E TECNICA muratura/ intonacatura
    stucco/ modellatura
  • ATTRIBUZIONI Girolomini Federico (1875 Ca./ Notizie Fino Al 1914)
  • LOCALIZZAZIONE Ancona (AN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La grande iconostasi separa nettamente la zona del presbiterio da quella del coro, saldandosi lateralmente con le pareti della chiesa ed arrivando a toccare quasi la sommità della volta con la figura del Redentore che conclude la spinta ascensionale, di sapore goticheggiante, di tutto l'insieme. Il progetto della struttura architettonica e l'esecuzione dei rilievi scultorei si deve a Federico Girolomini, terziario cappuccino conosciuto col nome di Fra Luigi da Senigallia. A lui padre Giuseppe da Fermo attribuisce tutta l'ornamentazione plastica dell'altare maggiore e degli altari laterali della chiesa, definendolo “giovane frate intelligente educato all'arte”. Poche sono le notizie certe sull'artista. Di lui sappiamo che si formò presso l'Accademia di Brera ed in seguito, con una dichiarazione sottoscritta nel 1901, si obbligò a prestar servizio senza scopo di lucro presso i conventi dell'ordine cappuccino. Sue opere si trovano infatti nei conventi di Jesi e di Offida, ma anche nella capitale pontificia (per le fonti archivistiche e bibliografiche sull'artista si veda R.R. Lupi, 2001). Per circoscrivere gli anni in cui Girolomini lavorò all'iconostasi si può far riferimento ad una testimonianza scritta, pubblicata da padre Lupi nel 2005. In essa si legge che “Fra Luigi in Senigaglia seguitò la chiesa dopo la morte di Fra Angelo, disegnò ed eseguì gli altari e gli altri lavori di cemento”. E' noto che l'architetto Fra Angelo da Cassano d'Adda morì nel 1904, prima di vedere completata la sua opera. In quell'anno fu sostituito alla guida del cantiere dal Girolomini, il quale, anche dopo l'inaugurazione della chiesa avvenuta nel 1905, proseguì con i lavori di decorazione scultorea, in quanto la testimonianza citata è datata 1908. I rilievi e le sculture che ornano l'iconostasi, viste nei dettagli, mostrano un'esecuzione sommaria e poco curata nei dettagli. Ciò in parte si deve ai probabili lavori di scialbatura che, oltre ad interessare le parti architettoniche, andarono ad attenuare il risalto plastico delle parti figurate
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100263761-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ancona e Pesaro e Urbino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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