ritratto di Marianna Ottavia Cesaretto

dipinto, 1800 - 1899

Soggetti profani. Personaggi: Marianna Ottavia Cesaretto. Abbigliamento: bracciali; anelli; collane

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 64
    Larghezza: 50
  • ATTRIBUZIONI Podesti Francesco (1800/ 1895)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Nazionale delle Marche
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Ducale
  • INDIRIZZO p.zza Duca Federico, 13, Urbino (PU)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Francesco Podesti (Ancona, 21 marzo 1800 – Roma, 10 febbraio 1895) insieme a Francesco Hayez e Giuseppe Bezzuoli è considerato uno dei maggiori pittori italiani della prima metà dell'ottocento. Il padre Giuseppe, sarto, si rovinò con le forniture alla guarnigione francese e all'esercito napoleonico. Iniziò gli studi di architettura militare al liceo di Pavia nel segno della fiducia nel Governo Italico. Con l'avvento della Restaurazione, rimase orfano e in miseria. Per interessamento del Comune di Ancona e del marchese Bourbon del Monte, fu inviato a Roma con un sussidio annuo per studiare all'Accademia di Belle Arti. Visse tempi molto duri e di estrema povertà, ma la carriera del Podesti iniziò sotto i buoni auspici della protezione del Canova che gli volle bene come un padre. I primi successi furono con il concorso indetto dal Canova nel 1818 e quello della Scuola di Nudo del 1820. Sull'onda di questi primi successi e in segno di riconoscenza verso la municipalità, dipinse Eteocle e Polinice e portò il dipinto ad Ancona nell'ottobre del 1824 ottenendo grandi festeggiamenti e riconoscenza da parte del consiglio comunale della città. Questa opera gli procurò la committenza per una grande pala d'altare raffigurante l'Annunziata per l'omonima chiesa di Ancona. Nel 1826 viaggiò per l´Italia visitando Bologna, Parma, Milano e Venezia. A Milano incontrò i marchesi Busca per i quali aveva realizzato quello che può essere considerato il suo capolavoro: il doppio ritratto di Carlo Ignazio e Antonio Busca, datato 1825 (Firenze-collezione privata). Sempre ad Ancona ottenne la commissione di una grande tela per la cattedrale, "il martirio di S. Lorenzo" a cui lavorò dal 1825 al 1827, distrutta durante la seconda guerra mondiale sotto le macerie. Ritornato a Roma negli anni '30 lavorò per il Principe Alessandro Torlonia che gli commissionò una serie di affreschi per la villa fuori Porta Nomentana e per il Palazzo di Piazza Venezia. Si trasferí quindi in un vasto studio alle Convertite dove lavorerà, fino al 1869. Nel 1835 venne eletto Accademico di S. Luca. Si dedicò quindi all'esecuzione di una serie di ritratti per nobili e cardinali sia per la committenza lombarda che romana. Per Casa Savoia dipinse il "Giudizio di Salomone" per il Palazzo Reale di Torino ed "Enrico II che benedice le nozze di Emanuale Filiberto" per la residenza sabauda di Agliè. Negli anni '40 dipinse una serie di quadri di soggetto storico, tra cui "Ludovico il Moro e Leonardo " per il re di Napoli. Nel 1851 la municipalità di Ancona gli propose un grande soggetto di storia patria: il "Giuramento degli Anconetani" ispirato all'eroica resistenza della città all'assedio di Cristiano di Magonza nel 1174. La grande tela fu premiata all'Esposizione Universale di Londra con medaglia di bronzo e con medaglia d'oro e a quella di Parigi del 1855.La tela fu poi collocata nel 1856 nella sala del consiglio di Ancona, dove ancora si trova, pur avendo la sala cambiato destinazione. L'opera gli varrà grande fama e l'iscrizione tra il patriziato cittadino. Nel 1855, anno della proclamazione del dogma dell'Immacolata Concezione da parte di Papa Pio IX, il Podesti affrescò la grande sala accanto alla stanza della Segreteria in Vaticano con episodi storico-allegorici riguardanti l'evento. La grande impresa compiuta dal 1855 al 1864 gli diede fama e ricchezza anche per l'enorme risonanza propagandistica. Nel 1865 lo colpirono una serie di disgrazie che ridussero la sua produzione artistica. Ebbe una vecchiaia serena tra amici e familiari, 3 figli e numerosi nipoti, rimanendo instancabilmente attivo. Nel 1877 dipinse per il Conte Ragnini un quadro dal soggetto storico raffigurante Stamura, eroina anconetana, che incendia le macchine da guerra nemiche durante l'assedio già ricordato nel "Giuramento degli Anconetani". Alla morte del committente, il quadro passò in eredità, per volere del nobile anconetano, al comune di Bertinoro. Con questo atto il nobile voleva onorare la mitica Aldrada de Frangipani, il cui soccorso agli anconetani permise la fine dell'assedio. La tela è collocata oggi nel municipio di Bertinoro. Con oltre 80 anni di età il Podesti saliva ancora le impalcature per realizzare gli affreschi degli Evangelisti nella chiesa del SS. Sacramento ad Ancona. Ancora nel 1883 presentò all'Esposizione Internazionale di Roma due quadri. Il fratello di Francesco, Vincenzo Podesti (1812-1897), fu anch'egli pittore di minor fama
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100263417
  • NUMERO D'INVENTARIO D 148
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria Nazionale delle Marche
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
  • DATA DI COMPILAZIONE 2009
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Podesti Francesco (1800/ 1895)

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1800 - 1899

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'