baldacchino processionale a cielo fluttuante, 1621 - 1621

Baldacchino a cielo fluttuante con l'immagine di Cristo Redentore al centro tra ampia raggiera fiammante e faville disposte in modo concentrico; diciotto lambrecchini, attualmente (2009) in parte ricuciti in modo inappropriato al cielo, raffigurano dodici stemmi rovereschi e sei immagini sacre

  • OGGETTO baldacchino processionale a cielo fluttuante
  • MATERIA E TECNICA SETA
  • AMBITO CULTURALE Bottega Urbinate
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Nazionale delle Marche
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo ducale
  • INDIRIZZO Piazza Rinascimento, 13, Urbino (PU)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'oggetto, oltre all'interesse artistico, è anche un interessante documento storico, in quanto potrebbe essere ricollegato ad un preciso evento: il matrimonio di Federico Ubaldo Della Rovere con Claudia De'Medici, avvenuto nel 1621, data che può essere assunta come termine di riferimento per la datazione dell'opera. A tale ipotesi si è indotti dalla presenza di due uguali stemmi partiti con gli emblemi dei Della Rovere e dei gigli di Firenze. Questo riferimento riconduce alla delicata situazione politica in cui si trovò l'ultimo duca di Urbino, Francesco Maria II Della Rovere, tormentato tutta la vita dalla preoccupazione di garantire la continuità dinastica onde impedire che la Santa Sede rientrasse in possesso di Urbino in mancanza di un erede maschio, che poi sarà Federico Ubaldo, nato nel 1605, accolto da grandi festeggiamenti in tutto il ducato. Il vecchio Duca tuttavia, per resistere alle pressioni della Chiesa, che già da tempo aveva avviato una politica di recupero dei suoi territori concessi in vicariato, cercò un alleato forte quale lo stato mediceo, per aggregare Urbino a una compagine politica in grado di opporsi alle pretese pontificie. Di qui il matrimonio politico tra Federico Ubaldo e Claudia dei Medici, in occasione del quale, oltre ai dipinti del noto apparato di nozze, potrebbe essere stato predisposto anche il baldacchino per accompagnare gli sposi al Palazzo Ducale. Ad un esame dei dipinti prima del restauro, è plausibile che l'opera sia un prodotto di una bottega urbinate, attraversata, almeno nelle immagini con figure, dai dettami figurativi dei barocceschi e del Ridolfi. Una seconda ipotesi cronologica potrebbe ricollocare il baldacchino in un'epoca un po' precedente, se si considera che i lambrecchini potevano essere aggiunti e tolti a seconda delle occasioni e dei personaggi importanti da accogliere, ma non molto più indietro negli anni e comunque sempre al periodo roveresco
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100262065-0
  • NUMERO D'INVENTARIO Inv. 1990 D 230
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria Nazionale delle Marche
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
  • DATA DI COMPILAZIONE 2009
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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