pietra sacra - bottega marchigiana (ultimo quarto sec. VIII)

pietra sacra,

Tutt'intorno all'epitaffio, limitato all'interno e all'esterno da un semplice listello disadorno, corre un'ampia bordura a cerchi alterni di due diametri, formati da girali che si dipartono da un vaso ansato scolpito a metà del lato inferiore. Nei cerchi maggiori sono iscritti una foglia e un grappolo d'uva, nei minori una rosetta. La bordura è interrotta nel lato superiore da un duplice cerchio entro il quale è inserita una croce greca adorna di cinque rosette. Con rosette sono riempiti anche gli spazi vuoti a sinistra e a destra del calice e il collo del calice stesso. La lastra manca dell'angolo superiore destro e di un frammento triangolare lungo la fascia esterna destra. Due spaccature quasi parallele oblique dividono la lastra in tre frammenti, l'inferiore è a sua volta spezzato in più punti

  • OGGETTO pietra sacra
  • MATERIA E TECNICA pietra/ scultura/ incisione
  • AMBITO CULTURALE Bottega Marchigiana
  • LOCALIZZAZIONE Osimo (AN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La pietra tombale di San Vitaliano, proveniente dal pavimento della chiesa (1513), ricopriva probabilmente il sarcofago di S. Vitaliano, vescovo di Osimo dell'VIII secolo, che si trovava nel pavimento della chiesa superiore. In seguito il corpo del santo venne trasferito nella cripta per volere del vescovo Antonio Sinibaldi (1513). La lastra fu qui sistemata nel 1774, murata nella parete di fondo della cripta da Francesco Compagnoni, nipote del vescovo Pompeo Compagnoni (1740-1774) - che aeva fatto una ricognizione del corpo del santo nel 1753 e aveva ritrovato la lastra tombale - come indica un'altra lapide vicina. I caratteri dell'iscrizione sono eleganti mentre nell'ornamentazione si è persa qualsiasi naturalezza. "I girali si sono chiusi in cerchi che si succedono con severa regolarità; i chicchi, disposti secondo uno schema fisso, si sono appiattiti; le foglie, rifinite da una semplice nervatura interna, si ripetono sempre uguali" (cfr. G. M. Gabrielli, 1961, p. 79). La lastra mostra evidenti analogie con opere del periodo longobardo dell'Italia settentrionale (sarcofago di Teodato a Pavia; lastra sepolcrale del vescovo Cumiano a Bobbio; tomba del Battistero di Albenga) e può quindi essere datata all'ultimo quarto del sec. VIII, opera probabilmente di un artigiano locale. Questa datazione troverebbe un'ulteriore conferma se fosse vera l'identitàà tra il vescovo di Osimo e quel Vitaliano che partecipò a Roma al Concilio del 743 e morì sotto il pontificato di Adriano I (772-795). R. Garrucci interpreta il calice come simbolo eucaristico ad indicare il sacerdozio di Vitaliano e la vita come allusiva al sangue di Cristo (cfr. R. Garrucci, 1879, V, p. 136). C. Leonardi scrive invece che quando si tratta, ome in questo caso, di Santi vescovi, la vita è simbolo della Chiesa (cfr. C. Leonardi 1947, p. 216). Per una più completa bibliografia sull'argomento cfr. G. M. Gabrielli, 1961, p. 80
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100255051
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ancona e Pesaro e Urbino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
  • ISCRIZIONI sul campo - HIC/ REQUI/ ESCIT/ IN PA/ CE/ VITA/ LIA/ NUS/ SERVUS/ XPI EPC - lettere capitali - a incisione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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