tomba - bottega marchigiana (sec. XV)

tomba 1400 - 1499

Il mausoleo, di pianta quadrangolare, si impasta su quattro leoni, che servono di base ad altrettante colonne tortili con ricchi e complicati capitelli a foglie d'acanto. Su di essi si scarica un arco ai cui lati sono quattro pilastrini sovrapposti decorati da motivi che richiamano l'intaglio ed il traforo del legno. Al di sopra della trabeazione divide la parte inferiore dalla superiore. Nei triangoli di risulta dell'arco sono rappresentate, in ogni lato, stilizzate, margherite a tre petali, convergenti verso un bottone centrale. La parte superiore del mausoleo è formata da un timpano mistilineo decorato da motivi fitomorfi, i medesimi che si riscontrano in alcune lastre murate nel fianco destro del presbiterio. Al centro del timpano, per ogni lato, è una nicchia nella quale è situata una statua sorreggente con entrambe le mani, l'arma ghentilizia: una sbarra dentatta trasversale. Ai lati del timpano si ergono quattro eleganti pinnacoli ed altre statue. La volta, a crociera costolata, è affrescata

  • OGGETTO tomba
  • MATERIA E TECNICA TRAVERTINO
  • AMBITO CULTURALE Bottega Marchigiana
  • LOCALIZZAZIONE Ascoli Piceno (AP)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il Lazzari, l'Orsini, il Ciannavei e il Carducci concordavano nel considerare il monumento sepolcrale tabernacolo. Fu il Castelli il primo a classificarlo come mausoleo. Concodemente l'opera viene definita monumento sepolcrale dell'umanista ascolano Cola Pizzuti, che visse a lungo in qualità di segretario dei Bentivoglio a Bologna, di cui assunse il cognome e lo stemma. In realtà non esiste una iscrizione o un documento tale da poter sostenenre l'ipotesi con sicurezza, tuttavia il Fabiani cita tali documenti da rendenre probante l'affermazione. Infatti dai registri notarili di Ulisse Maremonti risulta che Cola morì nel 1477, istituendo come erede il suo mecenate, il quale incaricò Egidio Antaldi di erigere una cappella o mausoleo in una chiesa di ascoli in ricordo dell' umanista. L'Antaldi, il 28 luglio, consegnava 350 ducati, per l'edificazione del monumento, a Nicola Iannella, ed altri 480 al Antonio di Giovanni. Il 4 agosto nominava tre procuratori, tra cui Fra Girolamo de Piscis, priore di San Domenico, dichiarando che la cappella sorgesse nella chiesa di San Domenico e, precisamente, entrando a destra. purtroppo non potendosi qui, sceglieva la chiesa di S. Angelo. Sfortunatamente i successivi atti notarili del notaio Maremonti sono andati dispersi: forse essi avrebbero reso noto, oltre all'artista cui fu commissionato il lavoro, anche la sua collocazione definitiva. Al Fabiani sembra probante che l'opera possa riferirsi a Cola Pizzuti, sia perchè l'Antaldi andava alla ricerca di una chiesa qualsiasi (2in aliqua exclesis civitatis Asculi"), sia perchè il Lazzari, il primo illustratore della città di Ascoli, non accenna a questa cappella parlando delle chiese di San Domenico e di S. Angelo Magno, sia perchè nelle altre chiese di Ascoli non si rinviene un'opera così sontuosa, per la quale si spesero 830 ducati. Una parola defitivia sembra averla Andrea Antonelli, il quale scrive: "Est insuper aliud sacellum, eadem in ecclesia D. Mariae inter Vineas, a Cola Bentivolo constructum". Qualcosa di vero e di probante doveva esistere se la tradizione, a due secoli di distanza, lo attribuisce a Cola. Stilisticamente l'opera attesta la partecipazione di Ascoli, sia pure ritardataria, ad un gusto tardo-gotico. Il mausoleo è degno di nota per la sua esuberanza nel repertorio decorativo, ad un gusto un po' goffo da parte di una provincia, tagliata fuori dai nodi culturali principali di adattarsi alla preziosità decorativa del tardo-gotico. Concordiamo con il Serra nel vedere nei motivi floreali che decorano il monumento suggestioni e richiami propri dell'intaglio ligneo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100250426
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
  • DATA DI COMPILAZIONE 1976
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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