Madonna in trono con Bambino

dipinto, 1298 - 1298

Personaggi: Madonna; Gesù Bambino. Figure: committente

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italiano
  • LOCALIZZAZIONE Ascoli Piceno (AP)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il pannello è inquadrato da una cornice rosso mattone, che in alto è decorata da motivi geometrici. La Vergine è assisa su un trono sono semicircolare particolarmente ingenuo nella rappresentazione; i sostegni, infatti, sono costituiti da una sorta di candelieri rovesciati, e la decorazione a tarsi e marmorre da infantili motivi geometrici. Sul grembo della Vergine era presentato, con un atteggiamento vivace, Gesù Bambino. Predominano i colori chiari: il rosa delle vesti spicca sul fondo scuro. Nella parte inferiore dell'affresco, a destra, è il committente: rozza figuretta in tunica marrone che indica l'iscrizione. L'opera riveste un interesse particolare, non solo per i suoi caratteri stilistici, ma anche per l'iscrizione, alla quale conferma l'intento votivo, devozionale dei pannelli che decorano le chiese ascolane. Non è raro, infatti, trovare negli affreschi di San Giacomo e di San Vittore la rozza figura del committente tracciata sempre con caratteri che denotano una cultura di estrazione popolaresca; tuttavia questa iscrizione datata al 1298 rappresenta un unicum nella pittura parietale ascolana: nel secolo XII dunque, i cicli religiosi non si svolgevano con un andamento regolare lungo le pareti della chiesa, culminando nella mai Maiestas Domini, rappresentata nel catino absidale e nelle Giudizio Universale, e monito per i fedeli, raffigurato nella controfacciata. Se si esclude il ciclo di San Vittore, per quanto anch'esso particolarmente eclettico, assistiamo sempre alla presenza di pannelli isolati, inquadrati spesso da una cornice a motivi geometrici, la caratteristica dei quali è la casualità, le episodicità, e la notevole varietà stilistica, sintomo di una carenza di autonomi orientamenti stilistici, e, di una recezione attardata, da parte di Ascoli, dei migliori fermenti pittorici. Significativamente, questi pannelli raggiungono una qualità più alta, liberandosi dal grafismo che li caratterizza, quando l'autore lascia affiorare i modi di una cultura popolaresca: ingenua e rozza rappresentazione di un trono a tarsie marmoree, indice pretenzioso di una sub cultura; e gli occhi, attributo di Santa Lucia, sparsi sulla veste senza alcuna ricerca spaziale; e, nel San Michele, i piatti della bilancia formati da testine umane. Raramente queste composizioni raggiungono un'intensità drammatica, tuttavia la loro forza emotiva risiede in questo stile popolaresco che ben illustra la situazione culturale della città di Ascoli nel secolo XIII e XIV
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100250374
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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