ritratto di bambina

dipinto, 1875 - 1899

Ritratti: bambina

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Patini Teofilo (1840/ 1906)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Musei Civici
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Mazzolari Mosca
  • INDIRIZZO via Gioacchino Rossini, 37, Pesaro (PU)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Come si evince dalla scheda catalografica dei Musei Civici, la firma appare compatibile con altre sicure di Teofilo Patini, ascrivendo il piccolo ovale al corpus del pittore abruzzese. Ciò appare confermato anche dall'analisi stilistica che consente ad una collocazione cronologica dell'opera all'ultima fase della produzione di Patini, sull'ultimo scorcio dell'Ottocento, caratterizzata da suggestioni luministiche e atmosferiche e da una personale interpretazione della pittura simbolista. D'altra parte, nonostante Patini faccia parte di quella schiera di pittori, anche molto diversi tra loro, uniti dalla comune aspirazione a formare un'arte italiana, capace di di superare e riassumere in sè i particolarismi delle vecchie scuole regionali, denuncia i suoi debiti, in seguito ad una formazione accademica, verso la scuola napoletana che conserva una fisionomia autonoma per quel certo carattere autoctono, nonostante durante i primi anni di Roma capitale si avverta, sia nel mercato dell'arte sia nelle committenze, lo sforzo di rinnovamento del linguaggio artistico. Così Patini approda alla lezione naturalistica di Filippo Palizzi, fautore di una poetica del vero, dal rigoroso senso morale in cui forma e contenuto erano perfettamente coerenti. Ma anche i seguaci più diretti del Palizzi introdussero dei correttivi che, nel caso di Patini vicino in tal senso alla Scuola di Resina, consisteva nel piegare il rigore morale della scelta tematica ad una formula pittorica più sintetica. In seguito, Patini, condividendo l'interesse generale dei pittori più progressisti verso la questione risorgimentale e dell'unità, si volse, soprattutto negli anni Ottanta, alla "questione meridionale" e a tematiche sociali in concomitanza con la formazione di movimenti operai e contadini che portarono alla costituzione dei Fasci dei Lavoratori e del Partito Socialista. Dagli anni Ottanta Patini, nel momento più alto della sua poetica verista, rinunciò alla gioia del colore a favore dei bruni, in contrapposizione alla moda dilagante della piacevolezza della pittura, incrementata dall'arrivo a Napoli negli anni Settanta del mercante parigino Goupil, del pittore spagnolo Fortuny e del belga naturalizzato inglese Alma Tadema. A questa estrema fase andrebbe, appunto, collocato il medaglione con il ritratto
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100206133
  • NUMERO D'INVENTARIO inv. n. G.30
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio delle Marche
  • ENTE SCHEDATORE Regione Marche
  • DATA DI COMPILAZIONE 2003
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2003
    2006
  • ISCRIZIONI a sinistra - Patini - corsivo - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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