Atlante sostiene il globo terrestre
statuetta,
1800 - 1824
Si tratta di una statuetta portalume
- OGGETTO statuetta
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MATERIA E TECNICA
ARGENTO
bronzo/ patinatura
MARMO BIANCO
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MISURE
Profondità: 12
Altezza: 39
- AMBITO CULTURALE Bottega Romana
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Musei Civici
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Toschi Mosca
- INDIRIZZO Piazza Toschi Mosca, 29, Pesaro (PU)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La piccola scultura in bronzo, raffigurante Atlante nell'atto di sorreggere il mondo, doveva costituire una raffinata lucerna, poichè la sfera argentea da cui pendono due catenelle, una delle quali con forchettina, si apre in due valve consentendo l'inserimento di petrolio. Enrico Colle, nella relazione del 1995 in deposito presso i Musei Civici di Pesaro, include l'oggetto tra le opere d'arte applicata collezionate da Vittoria Mosca, anche se, allo stato attuale, non è stata rintracciata specifica menzione del pezzo nell'inventario Turrini del 1934 che descrive i beni della marchesa confluiti nel Museo di Arte Industriale fondato nel 1888 per sua volontà testamentaria. Come spiega lo studioso in una pubblicazione più tarda (2001) le riduzioni in bronzo di sculture del mondo classico potevano diventare opere a sé stanti, destinate a guarnire mense, caminetti oppure a fungere da struttura portante di orologi e candelieri. Il tema del dio Atlante e del telamone è molto familiare alla produzione artistica neoclassica, in particolare a Roma, dove il prototipo archeologico era rappresentato dai cosidetti `facchini di Villa Albani` che erano stati riutilizzati per reggere una tazza litica. Essi infatti ritornano in alcune pendole disegnate da Giuseppe Valadier a cavallo tra il Settecento e l'Ottocento e in altri bronzetti decorativi dell'epoca, come quello francese messo all'asta da Semenzato nel 1999, dove è lo stesso globo ad essere trasformato in orologio. Un altro esemplare pubblicato nel catalogo d'asta Finarte del 2003 è una lucerna pressochè identica alla nostra, sia nella posa e nell'anatomia dell'Atlante, che nell'elegante accostamento cromatico del bronzo con l'argento. Esso è attribuito all'orafo Filippo Pacetti, attivo a Roma dal 1809 al 1857. Dunque anche la lucerna pesarese può essere assegnata allo stesso ambito artistico, come già supposto nella relazione di Colle, dove si proponeva tuttavia un'attribuzione al bronzista romano Luigi Righetti
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100205570
- NUMERO D'INVENTARIO inv., n. I.G.266
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio delle Marche
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
- DATA DI COMPILAZIONE 2003
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2003
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0