stipo, serie - bottega fiorentina (metà sec. XVII)

stipo, 1640 - 1660

Stipo di forma parallelepipeda a sei cassetti, in legno integralmente impiallacciato in tartaruga rossa e marrone. Piedi anteriori foggiati a zampa di leone, realizzati in bronzo cesellato e dorato; sostegni posteriori moderni in legno; profili dello stipo e dei cassetti riquadrati con cornici modanate in ebano filettato in avorio; cassetti rivestiti con lastra di tartaruga rossa dipinta sul retro con coppie di cervi affrontati e visibili in trasparenza (i due cassetti centrali, rivestiti di tartaruga marrone, sono privi di decorazione pittorica); pomelli dei cassetti sferoidali, realizzati in pietre dure e applicati su di una mostra a forma di rosoncino in bronzo cesellato e dorato; due maniglie dal profilo sagomato in bronzo cesellato e dorato sono applicate al centro di ciascuna delle facce laterali; il piano superiore, ugualmente rivestito in tartaruga rossa, è arricchito con intarsi di madreperla (otto stelle a sei punte negli angoli e ai lati e un motivo geometrico al centro)

  • OGGETTO stipo
  • MATERIA E TECNICA ONICE
    Marmo
    bronzo/ fusione/ cesellatura/ doratura
    Avorio
    MADREPERLA
    tartaruga
    calcedonio
    legno/ impiallacciatura in ebano/ filettatura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Fiorentina
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Musei Civici
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Toschi Mosca
  • INDIRIZZO p.zza Toschi Mosca, 29, Pesaro (PU)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La lavorazione della tartaruga e il particolare uso di rivestire scatole, stipi e oggetti destinati all'uso, benchè sempre di un certo pregio per il costo elevato del materiale utilizzato, erano sin dalla fine del '500 particolarmente diffuse in Europa settentrionale (Francia, Germania e Olanda). Anche l'accostamento dei rivestimenti in tartaruga con applicazioni metalliche in bronzo cesellato e dorato o in lamina d'argento sbalzata, la prima tecnica portata in auge dal noto ebanista francese André Charles Boulle, attivo a cavallo tra '600 e '700, sono riscontrabili in molta produzione di quelle aree geografiche. Altri elementi, relativi all'uso di specifici materiali e alla tecnica di lavorazione, fanno sicuramente propendere per una provenienza dall'Eropa del Nord. Si noti infatti l'uso delle riquadrature in ebano filettato in avorio, le applicazioni in bronzo cesellato e dorato (le zampe leonine di sostegno, particolarmente usate nella mobilia francese a partire dal '600, o le mostre dei pomelli e le maniglie), e le immagini dipinte sulla faccia posteriore delle lastre di tartaruga applicate sui cassetti, vagamente ispirate, nel soggetto e nella disposizione araldica degli animali, ad iconografie consuete nel repertorio del Gotico internazionale
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100205451
  • NUMERO D'INVENTARIO inv., n. I.P.2566-2567
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio delle Marche
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
  • DATA DI COMPILAZIONE 2003
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2003
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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