tavolo da muro - bottega marchigiana (ultimo quarto sec. XVIII)

tavolo da muro, 1775 - 1799

Il tavolo da parete, poggiante su quattro piedi a zoccolo, presenta le gambe incurvate collegate in alto da due ghirlande di fiori che si congiungono al centro della fascia intagliata a girali vegetali sotto il piano interrotta da un riquadro. Piano in scagliola policroma

  • OGGETTO tavolo da muro
  • MATERIA E TECNICA legno/ intaglio/ doratura
    scagliola
  • AMBITO CULTURALE Bottega Marchigiana
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Musei Civici
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Mazzolari Mosca
  • INDIRIZZO via Rossini, 37, Pesaro (PU)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il tavolo da parete denota l'orientamento del gusto marchigiano verso i modelli neoclassici proposti a Roma dopo la metà del 1700 anche nel campo della mobilia da Giovan Battista Piranesi: stringenti sono infatti le analogie con un esemplare romano datato da Alvar Gonzàlez-Palacios all'ultimo quarto del XVIII secolo che presenta la stessa struttura con gambe incurvate collegate in alto da due ghirlande di fiori che si congiungono al centro della fascia sotto il piano interrotta da un riquadro secondo i modelli incisi dal Piranesi nei fogli che compongono le `Diverse maniere d'adornare i cammini` editi a Roma nel 1769. Il mobile, forse eseguito per il Palazzo Mazzolari di Pesaro - poi Mosca - è frutto del rinnovamento architettonico e decorativo che la città conobbe negli ultimi trent'anni del Settecento soprattutto grazie all'attività di Giannandrea Lazzarini che, dopo il suo apprendistato romano, tornò nella città natale dove progettò e decorò diverse dimore (oltre allo stesso Palazzo Mazzolari, anche la villa e la residenza cittadina di Annibale degli Abbati Olivieri) fornendo repertori agli artigiani pesaresi ispirati soprattutto al repertorio neoclassico, visibile anche nel tavolo catalogato (E. Colle, 2001). Relativamente all'acquisizione del pezzo da parte dei Musei Civici di Pesaro si è scelto di indicare genericamente come terminus post quem l'anno di morte della marchesa Vittoria Toschi Mosca (1885), anche se si segnala che fin dal 1877 l'illustre cittadina stilò un testamento in cui lasciava alla città il Palazzo Mazzolari da lei acquistato per collocarvi la propria collezione artistica con l'obbligo espresso di stabilirvi subito un pubblico museo rivolto alla studiosa gioventù (Barletta C.-Marchetti A., 1994)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100205362
  • NUMERO D'INVENTARIO inv., n. I.G. 0127
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio delle Marche
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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