angelo orante

dipinto,

Figure: angelo orante

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Arcangelo Di Cola Da Camerino (notizie 1416-1429)
  • LOCALIZZAZIONE Pioraco (MC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La decorazione pittorica presente nel cavo dell' arco a sinistra dell'ingresso propone la Madonna con il Bambino e, nell'intradosso ai lati, due angeli adoranti, mentre nella volta l'agnello eucaristico con lo stendardo della Resurrezione presentante i colori della città di Camerino. L'affresco, staccato e riportato su masonite, apparteneva alla chiesa del SS.mo Crocifisso che nel 1808 venne divisa in due da un muro per adibire l'abside a pubblico cimitero. Le pareti, che erano tutte affrescate di dipinti votivi, furono ricoperte di calce, lasciando intatta soltanto la nicchia dove era la Maestà che venne adibita ad altare. La tradizione vuole che la Maestà sia stata trasportata nei pressi dello scoglio del Paradiso, dov'è la chiesa del Crocifisso, dalla vicina riva, presso l'imboccatura del ponte Cornaro. L'affresco venne qui trasferito nel 1980 perchè la chiesa in cui si trovava è umida e in stato di avanzato degrado. L'opera appartiene alla prima metà del sec. XV ed autore è Arcangelo di Cola di Camerino, pittore di cui si hanno poche notizie e per lo più limitate ad un lasso di tempo breve che va dal 1416 al 1429. L'opera venne eseguita a breve intervallo dal dipinto rappresentante la Madonna con Bambino e angeli della Pinacoteca di Camerino; soprattutto nelle due Madonne sono evidenti i motivi di affinità: fronte alta e spaziosa e mento e bocca poco pronunciati. Il Bambino invece richiama nelle fattezze quello della chiesa di San Marco di Osimo, appartenente al periodo della maturità del pittore. L'affresco di Pioraco dovrebbe seguire la parentesi fiorentina: Arcangelo di Cola ritorna ad una pittura più rivolta a certe nostalgie cortesi, dimenticando la lezione di Masaccio, troppo estranea alla sua formazione culturale. Le lunghe dita della mano della Madonna testimoniano il rinato interesse per l'eleganza. Dell'affresco hanno scritto vari studiosi locali, alcuni prendendo degli abbagli. Feliciangeli non diede molta importanza alla Maestà: "Ci parvero cose poco pregevoli" (1912), dello stesso parere R. Romani (1927) e M. Cardona (1958); L. Serra (1934) scambiò i due angeli per un'Annuncianzione e ad Arcangelo attribuiva solo questi. Certo è che l'affresco era molto rovinato e quindi di difficile lettura. Vitalini Sacconi (1968) fu il primo ad attribuire l'intero affresco ad Arcangelo di Cola
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100146677-2
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio delle Marche
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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